venerdì 19 luglio 2024

Attorno all'Europa

 

Basta un No
di Marco Travaglio
Se fossimo Giorgia Meloni, avremmo votato come FdI: contro Ursula von der Leyen, eletta col voto determinante dei Verdi, che per le destre sono fumo negli occhi molto più dei Socialisti. Se fossimo Elly Schlein, avremmo votato all’opposto del Pd: contro Ursula von der Leyen, che dopo le importanti aperture del 2019-20 sui temi sociali e ambientali fino al Recovery, si è coperta di vergogna con i traffici pro Big Pharma sui vaccini (appena sanzionati dalla Corte europea) e l’asservimento all’altra mega-lobby mondiale, quella delle armi. Ora i giornaloni che, come i poveri Tajani e Di Maio, imploravano la Meloni di suicidarsi aggiungendo i suoi voti superflui all’ammucchiata Ppe-Pse-Renew-Verdi versano lacrime amare perché l’Italia sarebbe “isolata in Europa”. Tutte balle: l’isolamento o meno dell’Italia non dipende dai voti (per giunta ininfluenti) di FdI a Ursula; semmai dal peso della nostra economia e dalle mosse del governo. Nella finta democrazia Ue, parlamento e governo non funzionano come negli Stati: dopo la prima fiducia al presidente, la Commissione non è vincolata a una maggioranza prefabbricata, che anzi muta su ciascun dossier. Ma, usi a guardare il mondo con gli occhi dei padroni anziché degli elettori, i signorini grandi firme ignorano che il popolo meloniano – allergico alle ammucchiate e già costretto da due anni a ingoiare retromarce su tutto – avrebbe rigettato un voto a braccetto con Pd e Verdi. Quindi Meloni ha fatto bene a votare No come leader di FdI. Ma anche come premier. La von Sturmtruppen, tanto più dopo l’orrendo discorso di ieri – bellicista su Kiev, omissivo su Gaza, indifferente su povertà, diseguaglianze ed equità fiscale, ipocrita sul green e i migranti – è quanto di peggio potesse capitare a un’Europa che ha appena votato per un cambiamento radicale e si ritrova le stesse presidenti del Parlamento (Metsola) e della Commissione (von der Leyen). Un bel messaggio agli astenuti, già convinti che sia inutile votare nei loro Paesi e ancor di più in Europa.
La Meloni ha atteso il Sì dei Verdi per annunciare il No. Invece Pd e Verdi avevano già deciso il Sì, senza sapere se sarebbe arrivato quello di FdI: digeriscono anche i sassi, come han dimostrato l’altroieri approvando con FdI e FI la risoluzione che incita Kiev a usare le nostre armi per bombardare la Russia. Per questo sarebbe esiziale, per l’opposizione, un matrimonio indissolubile fra Pd, 5Stelle, Verdi, centrini e sinistre varie. Più si allarga l’ammucchiata in Italia e in Europa, più le destre tornano alle origini, più c’è bisogno di forze non omologate al finto bipolarismo del partito unico bellicista e lobbista: come M5S, mezza Avs e chiunque conservi la forza, il coraggio e la libertà di dire No a questo schifo.

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