giovedì 24 agosto 2023

L'Elefante

 

Parliamo dell’elefante
di Marco Travaglio
Se fosse padrona di giornali e tv come la Buonanima, la Meloni ordinerebbe loro di descriverla esattamente come la rappresentano senza bisogno di ordini. E detterebbe loro la stessa agenda che spontaneamente sciorinano ogni giorno. È in difficoltà sul salario minimo, che spopola anche fra i suoi elettori grazie a una delle poche mosse azzeccate dall’opposizione unita? Parliamo del generale Vannacci e del suo libercolo di scemenze, con l’effetto collaterale di fargli vendere un sacco di copie e di lanciare la sua campagna elettorale prossima ventura. Lascia soli (o col generale Figliuolo, che è pure peggio) i terremotati della Romagna e fa incazzare i sindaci, anche di centrodestra, per gli sbarchi incontrollati di migranti che aveva promesso di fermare col blocco navale e l’inseguimento degli scafisti in tutto l’orbe terracqueo? Parliamo delle sparate sulla strage di Bologna del portavoce del Lazio De Angelis, di cui ora si scopre pure una canzone antisemita del lontano 1978. S’infila nel vicolo cieco delle accise sulla benzina che aveva giurato di abolire o di tagliare, mentre l’unica cosa che ha tagliato è il taglietto di Draghi? Parliamo di Salvini che ricicla la vecchia supercazzola della castrazione chimica per gli stupratori (salvo i figli dei membri, parlando con pardon, della maggioranza). Fa uno spottone all’Albania che si prende i nostri turisti in fuga dal caro-prezzi, caro-benzina, caro-mutui, caro-tutto? Parliamo del sovranismo della destra al potere, senza specificare che è a sovranità limitata, appaltato ora a Tirana, ora a Washington, ora a Bruxelles. Non riesce a spiegare perché preleva un grammo di extraprofitti delle banche, ma risparmia industrie di armamenti, case farmaceutiche e assicurazioni? Parliamo delle povere banche affamate dalla destra populista. Si ritrova in brache di tela sulla guerra in Ucraina dopo avere sposato il più ottuso atlantismo, mentre l’annunciata vittoria dell’amico Zelensky si allontana e le auto-sanzioni distruggono l’economia italiana ed europea? Applausi e incoraggiamenti a perseverare nell’errore anche contro la Cina, rovinando i nostri commerci con l’uscita dalla Via della Seta. Abiura alla destra legalitaria e anti-casta con le uscite alcoliche di Nordio, la nostalgia di Salvini per le Province e quella di FI per il finanziamento pubblico? Parliamo di un suo vecchio libro scritto con Meluzzi sulla popolarissima mafia nigeriana.
Funziona così: le rare volte che ne azzecca una, la si critica. Tutte le volte che pesta una cacca, si parla d’altro: possibilmente non di fatti che incidono sulla vita dei cittadini, ma di parole e sparate che non fregano niente a nessuno. Se domattina i grandi giornali e le tv sparissero, lei dopodomani li rifarebbe tali e quali.

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