All’armi, son proprio fascisti? Basta sentire che cosa dicono
ANALISI DEL DISCORSO PUBBLICO - La sostituzione etnica citata da Lollobrigida (e da Meloni nel 2015), era presente negli scritti di Mussolini. Ma anche Salvini parlò di “genocidio”, Fontana di “razza bianca”
DI TOMASO MONTANARI
Per esempio: divenuto ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida è intervenuto ripetutamente sul nesso denatalità-sostituzione etnica (e qui è importante ricordare che il governo Meloni ha dedicato alla natalità addirittura un ministero: lo stesso delle Pari opportunità, il che sottolinea quale idea della donna abbiano i signori del governo). Ci si potrebbe chiedere quale sia il nesso tra le due cose, e cioè tra l’agricoltura e le politiche demografiche e dell’immigrazione. Può essere utile, dunque, rammentare che, nella Germania nazista, uno dei principali animatori di quel dibattito fu proprio il ministro per l’Agricoltura e l’alimentazione del Terzo Reich, Richard Walther Darré, esponente di spicco del pensiero ruralista, grazie al quale, “all’interno dei dibattiti demografici particolarmente di moda in quel periodo e della tradizionale polemica antiurbana e anticapitalista il ruralismo nazista insinuerà progressivamente un’ideologia ispirata ad un razzismo sostanzialmente biologistico” (A. D’Onofrio, Razza, sangue e suolo. Utopie della razza e progetti eugenetici nel ruralismo nazista, Napoli 2007).
Ma da dove viene l’idea di mettere in rapporto denatalità e ‘sostituzione etnica’? È stato lo stesso ministro ad affrontare la questione, pur senza di fatto rispondere: “Sul piano terminologico ho sbagliato, lo ammetto. Ma per ignoranza, non per razzismo. Non conoscevo la teoria della sostituzione etnica di quello lì, come si chiama?” (intervista ad Alfonso Raimo, Huffington Post Italia, 19 aprile 2023). Il ministro allude al cosiddetto Piano Kalergi, un’invenzione dell’estrema destra complottista: ma ritengo che le fonti siano ben altre. È, per esempio, illuminante leggere il libro dello statistico bavarese Richard Korherr (ben noto per un documento più tardo, relativo alla pianificazione della Shoah) uscito in Italia nel 1928 con il titolo di “Regresso delle nascite, morte dei popoli”. Nella prefazione, Benito Mussolini presentava agli italiani un libro che riteneva importante nella (parole sue) “lotta … in difesa della civiltà occidentale, minacciata da un complesso di idee mendaci che vanno dalla fratellanza universale, alla felicità dei più, dall’edonismo pacifondaio, al controllo delle nascite”. Mussolini scrive che “la metropoli cresce, attirando verso di sé la popolazione della campagna, la quale, però, appena inurbata, diventa – al pari della preesistente popolazione – infeconda. Ciò è accaduto. Ciò può ancora accadere. Ciò accadrà e non soltanto fra città o nazioni, ma in un ordine di grandezze infinitamente maggiore: la intera razza bianca, la razza dell’Occidente, può venire sommersa dalle altre razze di colore che si moltiplicano. Negri e gialli sono dunque alle porte? Sì, sono alle porte e non soltanto per la loro fecondità ma anche per la coscienza che essi hanno preso della loro razza e del suo avvenire nel mondo … Le razze straniere penetrate pacificamente o attirate in una determinata regione finiranno, in un lontano avvenire, con l’inondare l’Occidente. Con la loro maggiore prolificità supereranno presto di numero la decadente razza bianca”. Fin qui Mussolini.
Ora mettiamo in fila le parole di Francesco Lollobrigida (“Dobbiamo pensare anche all’Italia di dopodomani. Per queste ragioni vanno incentivate le nascite. … Gli italiani fanno meno figli quindi li sostituiamo con qualcun altro: non è quella la strada. Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica”) e Matteo Salvini (“È in corso un tentativo di genocidio delle popolazioni che abitano l’Italia da qualche secolo e che qualcuno vorrebbe soppiantare con decine di migliaia di persone che arrivano da altre parti del mondo”). Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia: “Non possiamo accettare tutti gli immigrati che arrivano: dobbiamo decidere se la nostra etnia, la nostra razza bianca, la nostra società devono continuare a esistere o devono essere cancellate”. Giorgia Meloni: “Prove generali di sostituzione etnica in Italia. Nel 2015 più di 100 mila italiani hanno lasciato la nostra Nazione per cercare fortuna all’estero. Di questi oltre il 30% sono giovani tra i 18 e 34 anni. In compenso, sempre nel 2015 sono sbarcati in Italia 153 mila immigrati, nella stragrande maggioranza uomini africani”.
Chiunque può giudicare, e decidere quale sia la matrice di questi pensieri e di queste parole. E a chi fosse tentato di liquidare il libro di Korherr come un reperto noto solo agli storici, ricordo che quel testo e la sua prefazione mussoliniana sono stati ripubblicati negli ultimi anni in Italia almeno tre volte, e nel 2018 da Aga (la casa editrice di Maurizio Murelli, terrorista neofascista condannato a 18 anni per concorso in omicidio). E, dunque, sono fascisti o no?
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