lunedì 21 agosto 2023

Giorgia travagliata


PagoGiorgiamat

di Marco Travaglio 

Il sistema PagoGiorgiamat, pratico e immediato, inaugurato dalla premier in Albania non si limiterà al conto di 80 euro non saldato da quattro scrocconi italiani nel ristorante di Berat. Il beau geste della Meloni – che almeno gli 80 euro a scopo propagandistico-elettorale li prende dalle tasche sue e non dalle nostre (diversamente da un noto statista ora decaduto) – si ripeterà per altri conti ben più salati non pagati da connazionali ben più vicini a lei. L’ha lasciato chiaramente intendere lei stessa quando, rientrata in patria, nell’ansia di “non dare visibilità all’evento” (Corriere), ha dichiarato: “Mi sono vergognata: l’Italia che voglio rappresentare non fa parlare di sé all’estero perché non rispetta il lavoro altrui o pensa di essere divertente fregando gli altri”. E con noi sfonda una posta aperta. Soprattutto se, come fa trapelare Palazzo Chigi, il prossimo beau geste sarà quello di risarcire di tasca sua i dipendenti di Visibilia lasciati senza stipendio né contributi da Daniela Santanché, evidentemente refrattaria al “rispetto del lavoro altrui”. Dopodiché la premier provvederà a risarcire i creditori delle società della sua ministra del Turismo, indebitate col fisco per 1,2 milioni e con le banche per 4,5 milioni; ma anche l’Inps che le versò la cassa integrazione Covid per addetti che continuavano a lavorare.
Subito dopo, per distinguersi dalle opposizioni che “preferiscono l’Italia che non paga”, Giorgia Meloni metterà mano al portafogli per rifondere la Regione Piemonte dei 25 mila euro fregati da Augusta Montaruli, vicepresidente FdI della commissione di Vigilanza Rai, che si fece rimborsare con soldi pubblici spese private tipo capi Hermès, borsa Borbonese, cristalli Swarovski, gianduiotti, omaggi floreali natalizi, orecchini, Swatch, lavanderia, sigarette, ristoranti di lusso, piadinerie, gelaterie, fast food, pub e due libri: Mia suocera beve e Sexploration. Giochi proibiti per coppie (titoli che le valsero l’automatica promozione a sottosegretaria all’Università e Ricerca). Poi, per non farsi parlar dietro e dare uno schiaffo morale al vicepremier Matteo Salvini, romperà il salvadanaio e restituirà allo Stato i 49 milioni di finanziamenti pubblici indebiti rubati dalla Lega. Sennò potrebbero sospettarla di vergognarsi più per quattro mangiapane a ufo che si fregano 80 euro, che per un partito alleato che se ne inguatta 625mila volte tanti. Alla fine, se avanzerà qualche spicciolo, userà il PagoGiorgiamat per restituire agli automobilisti i 4 miliardi di extragettito a colpi di accise e di Iva sui carburanti, imposte dal suo governo dopo aver vinto le elezioni promettendo abolirle, o almeno di tagliarle. Non sia mai che qualcuno, in Albania o in Italia, accusi proprio lei di taglieggiare gli italiani con il “pizzo di Stato”.

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