martedì 6 giugno 2023

La modernità

 


Passione, incredulità, trasformazione, dati, lettura dei dati, olio di canfora, programmi virtuosi: in questa svolta epocale c'è anzitutto l'addio all'appartenenza, alle decisioni del cuore, alle diaspore da bar, già da tempo annacquate da Var e da fredde sale decisionali; c'è l'ammaino della bandiera tessuta di notte, per l'arrivo di un'intelligenza artificiale, cruda, senza sentimenti, senza coinvolgimenti affettivi. 

Se ne va Paolino, faro nella notte, baia placida rasserenante, simile al vero amico a cui per trasvoli da impegni professionali affideresti senza timore la cura della tua casa, dei tuoi affetti, dei problemi da sbrogliare in tua assenza. Come possa Gerry l'amerigano non prevedere sconquassi emozionali a breve eruttanti, è mistero; probabilmente per l'asettico mega programma informatico parole come passione, attaccamento ai colori, essenze emozionali sono fregnacce, non avendo quel cuore che ti fa partire di pomeriggio per rientrare a notte fonda abbacinato e stordito dai quei colori che sono frizzantino per l'anima. Gerry l'amerigano sogna database e bicchieroni di Cola buzzurra simile agli appuntamenti infiniti del baseball newyorkese, pregni di ridanciani imbelli e zavorrati da adipe che stanno al calcio nostrano come De Kagheler alla bandiera. A Gerry quindi non frega una mazza di tutto quello che prima Paolino impersonava, il simbolo a cui perdoni in un battibaleno strafalcioni d'acquisto come quelli dello scorso anno, perché sai che l'errore ci può stare se accompagnato dal sentimento. Tutto questo è finito. Gerry calcola, studia, decomprime files, accomoda in tolda l'algoritmo, scegliendo giovani che un domani divenuti campioni verranno ceduti per omaggiare il vero dio al comando, spazzante emozioni e sogni oramai commiserati e scherniti: il lucro. 

E allora via con stadio di proprietà, bilanci, progettualità che vorrebbero trasformare il tifoso in numero, la passione in sciocco divertimento, la maglia in business. 

Quand'ero suddito dell'ometto pregiudicato che politicamente sfruttava i successi, sopportavo e in fondo in fondo gaudevo delle coppeconleorecchie profuse a due mani che ingolfavano la stanza dei trofei, perché fondamentalmente, ci vedevo anche la passione. 

Con Gerry l'amerigano tutto diverrà asettico, programmato, glaciale. L'arrivo di questi esteti del lucro deturperà il bello che non si può spiegare, perché appartenente a sfere misteriose nascoste nell'intimo di coloro che, come me, soffrono tanto, forse troppo, per i colori d'appartenenza. 

Nel mondo di Gerry l'amerigano non ci entrerò. Senza Paolino sarà tutta un'altra storia, lontana, sbiadita, annacquata. Da guardare come un film amerigano prodotto solo per far cassa, di quelli che non interrompi neppure quando devi soddisfare il richiamo di madama prostata.     

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