La sola cosa che gli importa
DI MICHELE SERRA
Quando si dice che il problema numero uno della destra di governo è una classe dirigente di basso livello, si dice una cosa tragicamente vera. Ma si parla, in genere, dell’impreparazione politica.Nel caso del viceministro Galeazzo Bignami, già noto per una festicciola con svastica al braccio, il dubbio invece è sulla persona, sulla sua capacità di provare empatia umana e di esprimere quel minimo di autorevolezza, e di signorilità, richiesti a chiunque rappresenti qualcosa che va oltre il proprio naso. Come è noto il Bignami, che dell’alluvione in Romagna dovrebbe occuparsi per mestiere in quanto sottosegretario ai Lavori Pubblici (è il vice del Salvini), ha postato sui social, a proposito dei fondi da destinare agli alluvionati in Romagna, una frase di quelle che, ai tempi, poteva risolversi solo con una sfida a duello: “Vi fidereste di Schlein e compagni?” Cioè: possiamo dare soldi ai comunisti? È forse la prima volta che, in modo così esplicito, si parla di soccorso agli offesi, e di solidarietà umana, sulla base del fanatismo politico.
Questo signore sa — o dovrebbe sapere, dato il suo incarico — che sarà il Commissario a dovere indicare, voce per voce, il computo dei danni. Sa anche, o dovrebbe sapere, che un commissario ancora non c’è per precisa volontà del suo governo e soprattutto del suo principale, il Salvini, che non ne vuole sapere di Bonaccini commissario, ovvero della più logica e rapida delle scelte.
Dico io quello che i politici, forse giustamente, non possono dire per non far degenerare una situazione già pessima. Il Bignami è un fascista, di famiglia fascista (una sorella si chiama Maria Runa: ci saranno anche il cugino Odino e la cugina Valchiria?). Non gliene frega niente degli alluvionati. La sola cosa che gli importa è la resa dei conti con i rossi. Questo è lo stato delle cose, nel 2023, in Italia, regione d’Europa.
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