Se sull'uscio di un’ipotetica stanza, dopo che dei giovani all'interno avessero gozzovigliato, fumando, mangiando e sporcando, coloro che ne volessero a loro volta usufruirne per un’altra festa, si sentissero dire da quelli uscenti “ragazzi cercate di giocare solo a scacchi perché sporcare non è bello”, costoro risponderebbero nella stessa modalità con cui ieri l’India e altri paesi emergenti hanno ribattuto alla proposta di emissioni zero entro il 2050:
“Stikazzi!”
Dopo che dal 1751, come il grafico testimonia, gli Stati Uniti e l’Europa hanno inquinato per quasi la metà questo pianeta, oggi, improvvisamente, trasformatisi in araldi dell’ambientalismo, fiutandone il business, pretenderebbero che paesi da poco assaporanti la crescita industriale, cessassero di sparare CO2 per il bene di tutti.
Non è questa la strada da percorrere, come gli eventi del Cop26 dimostrano. Occorrerebbe prima di tutto un mea culpa con spargimento di cenere sul capo da parte di chi è maggiormente responsabile del degrado atmosferico terrestre. La Cina è un discorso a parte, non si può purtroppo dir nulla ad un paese che ha 1,5 miliardi di abitanti, dispotico ed ultra militarizzato. Occorre solo sperare che comprendano la situazione ed agiscano di conseguenza.
Probabilmente una sincera e sacrosanta ammissione di colpa da parte degli occidentali renderebbe il clima dell’evento attualmente in corso, più sereno.
Paesi emergenti, l’India è uno di quelli che sta macinando Pil inquinando sempre più l’aria, credo sarebbero disposti a collaborare solo nel caso che i responsabili di 266 anni di inquinamento, si accollassero i costi della trasformazione energetica. Un costo proibitivo sicuramente, ma l’unica via per evitare il tracollo ambientale ormai certo.
“Ragazzi scusate ma siccome siamo noi che abbiamo nei secoli precedenti agevolato la crescita della temperatura media mondiale, provvederemo a coprire i costi necessari per abbandonare il carbone, sperando che voi partecipiate alla grandiosa metamorfosi.”
E probabilmente ciò agevolerebbe la ricerca di un'azione comune, per il bene di tutti.
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