New Delhi
L'India vara l'ennesima mega centrale a carbone "Serve allo sviluppo"
Carlo Pizzati
Mentre in Europa le potenze asiatiche promettono di contenere i gas serra e si siglano patti e iniziative "verdi," in Asia sono ancora aperti almeno 200 cantieri per la costruzione di centrali a carbone: 95 in Cina, 28 in India e 23 in Indonesia, secondo la no-profit Global Energy Monitor. Mentre in Occidente si continuano a chiudere centrali a carbone da decenni (come negli Stati Uniti dove ne sono state spente 301 negli ultimi 20 anni), l'utilizzo del carbone in Asia è in aumento poiché con la crescita economica lievita anche la necessità di corrente elettrica, in un continente dove vive il 60% della popolazione globale e dove si trova il 90 % delle 195 centrali a carbone del mondo.
Nazioni come l'India vorrebbe che fossero i Paesi più industrializzati ad assumere un maggiore impegno sulla riduzione delle emissioni, consentendo loro di continuare a inquinare con il carbone, al servizio dello sviluppo.
Lo Stato dell'India dove si stanno costruendo più centrali a carbone è il Tamil Nadu, seconda potenza industriale del Paese, ma anche uno dei territori che ha sviluppato più energie rinnovabili. È una zona tropicale con ampie spiagge ancora poco rovinate dal turismo e poco sfruttate dall'industria, ma dove si progetta di costruire veri eco-mostri da abbuffare di carbone per creare energia. Altre mangrovie e foreste di palme verranno disboscate per istallare nastri per il trasporto di tonnellate di carbone a molti chilometri dalla costa e generare elettricità per gli oltre 70 milioni di abitanti dello Stato. Dopo molte partenze e interruzioni, i piani per ultimare la centrale da 1,6 GigaWatt di Uppur, nel Sud del Tamil Nadu, sono ricominciati. Il progetto fu sospeso nel marzo scorso con una sentenza di un Tribunale Nazionale Verde sulla scorta delle preoccupazioni ambientali di pescatori e contadini del luogo. Si era deciso quindi di spostare 200 km più a Sud l'impianto, a Udangudi, affacciata sullo Sri Lanka, dove si sta costruendo una centrale a carbone da 1,3 GW. Ma il nuovo governatore in carica da maggio, ha deciso di far ripartire il progetto di Uppur, visto che è già fatto al 30%.
In Asia la richiesta di carbone ha portato a emissioni record nel 2021. «Il completamento della capacità delle centrali in fase di costruzione nei Paesi asiatici - spiega Lauri Myllyvirta, analista del Centro per la ricerca sull'energia e l'aria pulita -, farà schizzare la richiesta di carbone e le emissioni». Ecco perché sarà molto difficile per leader come il primo ministro indiano Narendra Modi portare davvero dei progressi significativi alla conferenza sui cambiamenti climatici di Glasgow. —
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