Presidente Draghi,
ho ascoltato la sua meraviglia turbolenta nel constatare che molti, qui ad Alloccalia, abbiano saltato la fila delle vaccinazioni, fregandosene del fatto che i vaccini sottratti agli anziani possano provocarne ricoveri e, ahimè, il trapasso.
Perché meravigliarsi di tutto questo? Siamo o non siamo il paese che da decenni assiste impotente al radicarsi di quella mala convivenza dettata dai soprusi di pochi su molti, del loro sferragliare indomiti con optional e privilegi, permettenti loro di perseverare nella divaricazione sociale?
Abbiamo appreso in tutti questi anni che se cerchi qualcosa, se devi sottoporti ad esami, se sei alla ricerca di un posto di lavoro, devi necessariamente conoscere chicchessia. Si, il famigerato "ho un amico che conosce il cugino del direttore" è il nostro faro granitico; il rigetto del vivere civilmente nella società è dettato dalla famelica ricerca spasmodica di molti per sovrastare l'altro, il sopruso dell'inganno per bypassare le regole, già le regole quelle maledette, oppressive, liberticide, anti democratiche, come molti tentano di convincerci a svilire - sa a chi mi riferisco vero? - a colui che proprio ieri Lei ha, permetta il termine, sfanculato pubblicamente.
E' regola oramai cercare di fottere il prossimo, su questo suolo martoriato,
Presidente! Basta guardarsi intorno per comprendere a quale sottolivello culturale siamo piombati, dopo decenni di defenestrazione mentale mediatica! Il dogma dell'apparire la fa da padrone, la rincorsa all'accaparramento epulonico è retta via, ci insegnano i suoi ex colleghi sparsi ovunque nelle spelonche dorate che ancora vilmente definiamo grande finanza. Lei sa bene quale sia il rotore, la girante che ingloba ogni progetto in questa era che definire economia globalizzante è insulto alle coscienze ancora libere!
Siamo alla mercé di pochi, in balia di marosi promettenti ninnoli; veniamo infarciti di quisquilie stordenti che provocano stordimenti e deviazioni da quella sana via che ogni popolo dovrebbe custodire gelosamente per le generazioni future.
Abbiamo delegato a delle multinazionali, nate esclusivamente per lucrare, la nostra salute, finanziamo ricerche contro pandemie come questa per poi ritirarci devotamente in attesa che contratti capestro elargiscano difese vitali per proseguire la vita del singolo.
Restiamo pedissequamente in stand by ricercando "quello bravo" capace di curarci, lautamente ricompensato, dai grandi mali causati probabilmente dalla dannata esigenza di produrre in tempi sempre più rapidi e meno costosi.
Tralasciamo nozioni e regole dettate dall'esperienza degli antichi padri, tra l'altro messi in soffitta nelle famigerate "villa quiete" non essendo più utili e divenuti ingombranti.
Siamo pronti ad usare la scimitarra per un parcheggio mancato, allarghiamo gli spazi sui lidi divenuti oramai di proprietà privata -Papeete le ricorda qualcosa?- per cacciar via l'altro, il famigerato "altro", scocciatura sociale tanto insopportabile perché nemico delle nostre cosiddette libertà, nella sostanza eclatanti schiavismi mascherati.
E allora umilmente le richiedo: perché dunque meravigliarsi se imbecilli rivalutati da questa epopea del falso, stanno travalicando i diritti comuni del singolo?
La saluto cordialmente.
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