Sta inanellando una serie dal sapore d'infinito, di figuracce meschine, tra cui l'ultima, lo scaricamento totale delle responsabilità a Paratici, attorno al comicissimo caso Suarez e il suo esame d'italiano.
Conferma lo stile del casato, celebre nel mondo per fagocitare risorse, più che altro grano fresco da stivare in inimmaginabili forzieri, concedendosi quel tocco di regalità e snobismo suggellato dalla tanto adulata "evve moscia".
Come giaguari, loro soavità sabaude, restano pervicacemente all'erta, pronti a sganciarsi dai fidi collaboratori adulanti in caso d'intoppo, addossandogli con eleganza responsabilità e guai, strenuamente protesi come da sempre sono nel convincerci della loro eterea estraneità, del distacco nobiliare dalle quisquilie tipiche di noi comuni mortali, sudditi paffuti da "loro grazie" rifocillati dalle brioche di famiglia.
Tipico modus operandi dei riccastri: chiedere ai Benetton riguardo a Castellucci per intenderci!
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