sabato 24 aprile 2021

Impotente dolore

 


Siamo strenuamente impegnati a spostare in avanti di un'ora sto' cazzo di coprifuoco - che è sacrosanto e giusto nella sostanza e nell'evidenza degli oltre trecento morti pro die, ma ahimè viene utilizzato dai soliti merdoni che stanno al potere per riverire ed adescare la tortona da 200 miliardi prossima ventura, e nel contempo s'affannano a distinguersi dalla poltiglia retta dal Santone dragone conglobante schieramenti tra loro inconciliabili, tra cui, va sempre notato, l'azienda di un pagatore seriale di tangenti alla mafia - che non ci siamo accorti, o forse lo sapevamo ma abbiamo fatto finta di nulla, ci mancava anche quella avranno pensato: è il tempo della relazione da presentare a Bruxelles e t'immagini se quello là, si proprio lui che ha fatto dell'azzannare i miserrimi una ragione di vita, agevolando la sua consorteria nell'offuscare la predazione passata dei 49 milioni che ci ritorneranno in comode rate da qui alla fine del cosmo; non abbiamo ascoltato il grido di oltre cento persone che stavano affogando non troppo distanti dalla nostre floride coste già fibrillanti per la nuova stagione balneare offertaci dai padroni del demanio paganti rette ignobili e saccheggianti portafogli per sdraio ed ombrellone; per ventiquattrore, millecinquecento minuti, assieme a Libia e Malta, i maltesi mi stanno sui coglioni solo un zinzinino meno del Barbuto Imbelle, abbiamo fatto gli gnorri, divenendo, secondo regole del mare e di civiltà, un popolo teoricamente assassino.
Morti affogati che abbiamo sulla coscienza, che rimarranno uno sfregio incancellabile ed infangante quella civiltà, quella storia, quella bellezza che da sempre emaniamo in aere, simbolo di quella fratellanza oramai flebile ricordo seppellito dal ritorno di fascisti ed arroganti alla spasmodica e perpetua ricerca di diné, di potere e di privilegi.
Personalmente, in odor ancora vago di pensione, smanio di andarmene lontano da questo mondo di mezzo infimo, mefitico, stordito e maleodorante.

E mi piego al ricordo dei tanti anonimi assassinati per noncuranza, arroganza e, soprattutto, glaciale vuoto cosmico in coscienza, ammesso che ancora ve ne sia.

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