giovedì 9 gennaio 2025

L'Amaca


Come criceti nella ruota
DI MICHELE SERRA
Io sarò anche vecchio; legato a vecchie usanze di un vecchio mondo. Ma il video di quel signore che, in America, prende un taxi a guida automatica che lo deve portare in aeroporto; e il taxi comincia a girare in tondo; e il passeggero non può farci nulla, non può intervenire, non può afferrare il volante, non può scendere, può solamente telefonare all’operatore che, da remoto, cerca di capire che cosa sta accadendo, e dopo qualche minuto (un’eternità!), sempre da remoto, riesce a rimettere finalmente il taxi in strada. Beh, quel video mi terrorizza. Per me è panico allo stato puro.
È il sunto implacabile di un processo che ha per fine ultimo l’esclusione di ogni azione umana diretta e in presenza, l’abolizione della manualità, la cessione di ogni facoltà a centrali invisibili. Si dirà: ma quello è l’errore di un sistema concepito per sollevarci dalla fatica e semplificarci la vita. Beh, lo spero, ma non ne sono per niente sicuro.

Il motore di quel sistema è la massimizzazione del profitto attraverso l’abolizione del lavoro umano, troppo costoso (un “salto” che, da solo, aiuta a capire gli smisurati guadagni dei tecno-padroni, inimmaginabili ai tempi del capitalismo classico). Anche volendo fingere che non esista un gigantesco problema sindacale, chiamiamolo così: come definire “migliore” un sistema che impedisce di scendere da un taxi? Abbiamo ancora il diritto di scendere? La facoltà di dire “no grazie”? O tutti, di qui all’eternità, dovremo comunque “chiamare l’operatore”, e supplicarlo di non lasciarci girare in tondo come criceti nella ruota?

Nessun commento:

Posta un commento