La rimozione dei rifiuti
DI MICHELE SERRA
Il dibattito politico-filosofico su cosa è la destra, cosa la sinistra, alla maniera ironica di Gaber o autorevole di Bobbio, è ormai pura accademia alla luce del brusco riallineamento della materia alla realtà contemporanea, che non va tanto per il sottile. Il merito, va detto, è tutto della destra, che per spiegare bene al mondo come stanno le cose ha imboccato la via dei fatti. (Mentre la sinistra si ripensa, e si ripensa, e si ripensa, una specie di moto perpetuo senza destinazione, la destra si avvale, con invidiabile allegria, della sua facoltà di non pensare: vuoi mettere il vantaggio?).
La nuova Segretaria alla Sicurezza del governo Trump, signora Kristi Noem, ha personalmente guidato, vestita da poliziotta, la prima retata contro gli irregolari a New York. Mostrando uno di questi reietti nelle mani degli agenti, ha così postato sui social: “Sacchi di immondizia come questo vanno rimossi dalle nostre strade”.
Ecco. Chiamare un uomo, sia costui un delinquente a piede libero o un povero cristo braccato come una preda, “sacco di immondizia”; e soprattutto farlo nel momento della sua massima debolezza, mentre viene portato via in manette, e della tua massima forza, tu ministro, lui ormai più niente; è, in termini di umanità, una cosa schifosa e basta. Ma in termini politici è la rivendicazione di un programma e di una mentalità. È la nuova destra trumpista che parla di sé.
E la sinistra? Uno di sinistra non oserebbe chiamare “sacco di immondizia” nemmeno la signora Kristi Noem. Non saprei dirvi se per buona educazione o per la paralizzante incertezza sul da farsi.
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