Che cosa c'è di più bello che ritornare nelle proprie case, dopo un anno abbondante di bombardamenti, di eccidi, di assassini di bimbi, dopo che ti hanno affamato, ridicolizzato, ti hanno premuto contro l'altro in spazi angusti, dopo che hai visto bombardare ospedali, ambulanze, e attorno a te girano ragazzi mutilati, bimbi che gioiosamente spingono il loro corpo privo di gambe!
Ma finalmente è scattata la tregua e tu, con i pochi parenti rimasti, torni alla tua terra, alle zone che hai dovuto lasciare fulmineamente perché a giro breve sarebbero diventate campi di battaglia, anzi: di genocidio.
E tu ritorni a casa e ti guardi attorno.
Macerie su macerie, polvere, povertà ovunque. Capisci di aver perso pure la dignità di essere umano, ora sei uno zombie non si sa ancora quanto fortunato ad essere rimasto in vita.
Oh certo si dirà: ve la siete cercata! Se non aveste attuato lo scempio terribile del 7 ottobre, probabilmente le vostre case e i vostri cari sarebbero ancora vivi ed intatti.
Ma questa vendetta, questo crimine contro l'umanità, questo accanimento tipico di fottuti iper tradizionalisti, questa mannaia usata contro chiunque respirasse, tutto ciò è una vergogna per il cosiddetto genere umano.
Ci sono canaglie che vorrebbero l'estinzione del popolo palestinese: "abbiamo fatto 30 facciamo 31, basta poco!" come quel cagnaccio di Itamar Ben-Gvir che il vento se lo portasse via!
E poi c'è un altro aspetto, tenuto sotto traccia: siamo sicuri che tutti coloro che rientreranno ove una volta esistevano le loro case, magari senza più figli portati via dalle bombe sioniste, pagate dall'americano che ha finto fino all'ultimo di essere uomo di pace, non coveranno vendetta, non decideranno di immolarsi per abbattere qualche israeliano?
E allora che fare se la lotta non finirà mai più?
Due stati. Servono due stati, indipendenti, riconosciuti, senza tra i coglioni quei merdosi di coloni!
Occorre che la Palestina divenga uno stato con i suoi confini, le sue leggi, il suo parlamento.
E a culo tutto il resto!
(le vittime creano pietà chiunque esse siano, vuoi quelle assassinate il 7 ottobre, che le 50mila durante la repressione. Non ci sono differenze. Sono entrambi esseri umani strappati alla vita da una violenza generata da ignoranza, idolatria a fedi stravolte nella loro essenza, diabolici piani militari di potenze che solo sulla carta sono democratiche.)
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