martedì 17 novembre 2015

Ed ecco "L'Innescabile"!


Il meraviglioso mondo del bar mattutino sforna, nel quarto d'ora d'applicazione, figure di una comicità indiscussa. 
La bellezza è data proprio dalla velocità con cui occorre assorbire sfaccettature, cammei e chicche artistiche che comparano l'inizio giornata ad una teatralità molto vicina ai grandi del passato. 
Il rito, "entrata-saluto-roteazione bulbi per individuazione Gazza-focaccia-caffè-discorsi sportivi-alte dissertazioni sulla gnocca-commenti vari-sigaretta-saluti", è di un'ortodossia senza pari. 
Emergono nel vorticoso espletamento di quanto sopra, figuranti che riproducono vizi e tic di ognuno di noi.

Ed ecco oggi entrare in scena "L'Innescabile"

Di corporatura scafata, sulla quarantina, occupa da tempo immemore la sua postazione, a fianco del bancone, ove legge a sequenza tipica di avventore doc, i giornali mattutini, sfogliandoli in progressione, senza tentennamenti, senza distrazioni. 
E' silente, quasi assente, non si preoccupa di quanto gli ruoti attorno. Non risponde ai saluti, impegnato com'è nell'espletamento del suo rituale. 
Quando la lettura dei quotidiani, due in totale, volge al termine, "l'Innescabile" inizia a far emergere sentimenti occlusi dall'apprendimento, attraverso labili increspature di labbra, di sogghigni impercettibili, di millimetriche rotazioni di capo segno di approvazione di quanto gli entra in cervice o di smania a disotterrare l'ascia del commento, seppellita di notte come il suo "bugiardino" personale esige.
Fievolmente ed in progressione la sua risalita dall'oblio cartaceo lo porta al culmine, sfociante nell'intervento vocale, massimo riscontro della sua presa di ruolo. 
Dal momento in cui l'aria scuote le sue corde vocali, nel bar si ferma il tempo, il giornalista del TG5 cessa di parlare e tutto s'accentra sulla potenza declamatoria dell'oramai ex "Innescabile"!

Qualsiasi tema, qualsiasi concetto, qualsiasi appiglio è consono al suo logorroico e baritonale sproloquio. Innescato non conosce più ostacoli, non ricerca nessun tipo di assenso, non ammette repliche ed obiezioni e per portare convergenza su quanto sbraitato, alza all'inverosimile il tono, già dai primordi in stile "Pavarottiano", sino a raggiungere i decibel di un Airbus in un hangar durante le prove turbine. 
E' un tipico burbanzoso di scuola montecitoriana ed un indefesso benaltrista, nel senso che se chiunque provasse a motivare la tesi "squarciagolata" dal nostro, con esempi contrari o supportanti, cercando placet tra i presenti, "l'innescabile-innescato" sgonfierebbe immediatamente l'eccezione, apportando altri e ben più eclatanti teoremi. 
Se ad esempio uno stoico provasse, mediante scrittura su lavagnetta (per via dei decibel sparati dalla cassa toracica dello sbraitante) a comunicargli "Ma sai che muoiono migliaia di persone nel mondo ogni giorno per fame?" questi, prorompendo più degli angeli accanto al Trono dell'Agnello, fulmineamente ribatterebbe "Ma sai in quanti pianeti della Galassia extra terrestri continuano a morire per lo stesso problema!!" facendo ballare i vetri delle slot attorno! 

Pedissequamente, seguendo le tracce di antichi avi declamanti le gesta del potente di turno, il "Logorro Altisonante" s'infarcisce di domande ed auto-risposte, creando tra gli astanti reazioni che si possono riassumere così:

- Il Club dei Pensionati attua l'abbandono di scena mediante scuse sempre più fini e sottili. Anticipandolo nell'arrivo, purtroppo entro certi limiti visto che, a furia di arrivare prima, pare si presentassero davanti alle saracinesche addirittura alle quattro del mattino, essi godono di sereni momenti pre-innesco, abbandonando la sala dopo solo tre-quattro minuti dall'esplosione vocale, mediante frasi che si dice preparino di notte consultandosi con dei notabili locali. 
Alcune che ricordo: "Dai andiamo che mi arriva il tappezziere", "Vado di corsa che mi chiama Bruno Vespa per un'intervista sui calli", "Cavolo! Scappo che mia cugina viene a casa con Charlize Theron per presentarmela", "Andiamo a casa che alle 8 Jennifer Aniston pare andrà da quello del piano di sopra per visionare l'appartamento che vorrebbe comprare!"

- Una signora sulla settantina approfitta del sermone per asciugarsi i capelli, posizionandosi a circa 70 cm dallo sproloquiante, risparmiando energia elettrica da uso phone.

- I più scaltri, adocchiando l'orologio e conoscendo la ferrea regola stabilente tempi rigorosamente precisi, entrano una ventina di secondi prima del termine dell'intervento e, beffardamente, salutano il partente fingendo dispiacere ed ordinando, una volta egli uscito, dello Champagne d'annata festeggiante la fine della "paurosa decibelata", il più delle volte supportati da una colletta di tutti i presenti quale segno di felicità condivisa.

- I fumatori qui sono considerati dei fortunati, avendo la scusa dell'uscita dettata da astinenza di nicotina, fatto questo che fa del locale l'unico posto al mondo ove fumare faccia bene alla salute, avviando di conseguenza almeno una dozzina di habitué alla pratica di questo malefico vizio.

Quando l'ormai ex "Innescabile" saluta ed esce, le porte del bar vengono spalancate perché, sbugiardando la tesi che le onde sonore non possano stazionare in un luogo (scoperta questa che si dice porterà tutti gli avventori ad una probabile candidatura al Nobel per la Fisica), si resta per un attimo come schiacciati da una pressione paurosa ai vetri del bar, simile a quella che provano i palombari nella Fossa delle Marianne ed i più sfortunati sono gettati dalla pressione in spazi angusti, con il doloroso contenitore del sidro in uno dei pochi pertugi disponibili ma...facilmente immaginabile!  

     








       

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