lunedì 16 novembre 2015

Per Amore

Voi che fingete di non vedere, capite ma sviate, surrogate la vostra impotenza attraverso violenza, vendetta, spegnimenti di vite preziosissime, uniche, irripetibili, voi che insufflate dentro ignoranti per causa vostra teoremi e rivelazioni lontane anni luce, come la vostra coscienza, dal binomio Dio-amore, voi che siete felici allorquando nascono liti, conflitti, stragi, guerre per il vostro commercio immondo come la vostra anima di armi, voi che godete nel consegnare morte fingendo dolore, partecipando a commemorazioni, voi che che fate fasci di uomini giudicando da razza, lingua, colore della pelle, voi che vorreste armi in mano a neonati, che sognate muri e baluardi per mantenere sacre le razze superiori a vostro dire soltanto in virtù di un accaparramento storico ed inumano delle risorse, voi che guardate con disprezzo il diverso equiparandolo all'assassino molte volte invece coccolato e cresciuto nelle periferie delle vostre terre, sappiate che qualunque sforzo sanguinario facciate niente e nulla potrà spegnere la forza di parole sgorganti da cuori affranti, storditi dalla crudeltà gratuita di pupazzi ammaestrati alla morte in nome di una felicità eterna che non vi apparterrà, non vi compete, non ci sarà. Parole che vivranno e si spargeranno nei deserti delle vostre coscienze, che entreranno negli atomi che respirerete, che vi accompagneranno nei preludi terreni degli inferni che vi attendono, nel male che vi scorterà verso una fine certa, prossima a divenire, che non vi ricorderà, che annacquerà le vostre gesta, spargendo la polvere delle vostre ossa lontano dal resto orgoglioso dell'umanità. 
Queste parole, grani d'incenso che stanno profumando la Vita così scossa in ogni luogo da pensieri, gesta e delitti in antitesi con lei, parole che soffocano chi le legge, che stordiscono noi spettatori inermi di atrocità oramai pericolosamente divenute troppo numerose da sconfinare nell'abitudine. Parole mai effimere, mai sopenti, mai vetuste, mai usuali, parole evangeliche vive, spade affilatissime entranti là ove riposano, a volte in letargo, i talenti di ognuno di noi. 

E tra queste ricchezze incommensurabili, s'ergono di diritto quelle scritte da Hellen Wilson, la ragazza innamorata di Nick Alexander, assassinato nella mattanza del Bataclan e facente parte dello staff del gruppo rock che suonava a Parigi dentro la sala funestata dai delitti:

"Tre anni fa ti ho incontrato all'angolo della Quindicesima East e Irving Place. Mi sono innamorata dal momento che ho messo gli occhi su di te. Questo era il rapporto più dolce, appassionato e ricco di eventi che abbia mai provato. Eri tutto. Il mio amante, il mio miglior amico, la mia anima gemella. Sono completamente schiacciata adesso. Ho il cuore spezzato. Mi mancherai terribilmente. Dormi bene, mio dolce principe. Io ti amerò sempre, Nick Alexander."




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