giovedì 19 novembre 2015

Chiarore

Nel parapiglia mentale dove le grandi tragedie di questi giorni ci hanno portato, non ci sono appigli, barlumi, raggi di luce che possano contribuire a chiarire moventi, canaglie, finanziatori, turbinii di denari, colpe ed innocenti, assassini e cupole, obbiettivi e certezze.

Spaesati, stressati, annichiliti proviamo a capire, comprendere, evidenziare senza riuscirvi, attorniati dai soliti soloni che viaggiano come sempre con la Verità in tasca, che spiegano e contribuiscono al generale obnubilamento collettivo generato dalla mancanza di informazioni che non siano di parte.

Garrisce al vento gentaglia per di più pagata in demenziali programmi televisivi, dannosi neurologicamente quanto un pensiero, anzi un rigurgito, di Rondolino (che ha avuto il coraggio di scrivere in un tweet "Emergency è una organizzazione politica antioccidentale mascherata da ospedale ambulante. Va isolata e boicottata" frase tanto idiota da far venire voglia di introdurre anche da noi le scudisciate pubbliche).

Si assiste infine ad una classificazione ed a una hit parade del dolore e del lutto, come se i sentimenti possano venir orientati e gestiti, elargendoli in giusta misura ogni dove.

Tutto questo marasma, inconcludente e nebuloso può venir compreso, ordinato, riletto organicamente da un dato, pubblicato da Repubblica on line. Un valore dipanante nebbie, incertezze, pensieri ondivaghi: 1776 miliardi di dollari la spesa mondiale in armamenti nel 2014. Di fronte a tale cifra ogni commento svanisce al pari di una puntata della D'Urso. Il resto è soltanto un impiccioso effetto collaterale.

 

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