sabato 10 ottobre 2015

Regole


Strano, stranissimo, stramaledettamente astruso quello che molto probabilmente accadrà al Campidoglio! 
Rischia infatti di verificarsi una di quelle anomalie politiche divenenti oggetto di discussione per i prossimi anni.
Lasciando stare il dimissionario Marino ed ammesso che egli si dimetterà, proiettandoci verso le elezioni comunali della prossima primavera, s'intravede un qui pro quo apparentemente dannoso, venefico. 
Di che parlo? Se il Movimento 5 Stelle candidasse il deputato Di Battista, avrebbe la quasi vittoria certa in mano. 
Questo movimento però si è dato delle regole.
Si, avete inteso bene: delle regole. Applicheranno quasi sicuramente il loro regolamento interno che vieta a chiunque se già eletto a qualsivoglia carica politica, di dimettersi per gareggiare in un'altra sfida elettorale. 
Pertanto Di Battista, secondo queste regole, non potrà candidarsi a Sindaco di Roma.
Apriti cielo! Tantissimi commentatori si stanno in queste ore scatenando, lanciando strali e fulmini all'accoppiata Grillo-Casaleggio!
"Perderete anche questa possibilità!"
"Di Battista vincerebbe a mani basse!"
"Siete ottusi! Non vedete ad un palmo dal naso!"
"Getterete questa occasione alle ortiche! Il treno non passerà mai più!"

Mi schiero totalmente a favore del regolamento, sapendo che il rischio di perdere le elezioni da parte del M5S omettendo il nome di Di Battista, sia enorme. 

E mi spiego: da vent'anni a questa parte è in atto, subdolamente, un meccanismo deleterio per le istituzioni, ricalcante il classico atteggiamento della malavita organizzata. Un moto silenzioso aggirante e dileggiante le regole che la società civile si costruisce per consentire una vita sociale degna di questo nome. 
L'aggiramento parte dal basso, come è ovvio: parcheggiare la macchina in zona disabili esponendo un tesserino falso, gettare la spazzatura alla cazzoecampana infischiandosene della raccolta differenziata, entrare in zona pedonale fingendo di essere un medico, saltare code e file agli sportelli trasformandosi da uomo ombra, essere ricevuti in tempi record da un primario perché si conosce il fratello dell'amico della suocera dello zio della filippina, scroccare entrate a teatri, stadi e cinema mediante amicizie, mettere biciclette sul pianerottolo fregandosene dei regolamenti condominiali, comprare abbigliamento in saldo due mesi prima grazie all'amicizia con la commessa, viaggiare gratis sui treni controllando il controllore e i suoi movimenti, trovare biglietti per eventi mondani o di spettacolo evitando code ed attese grazie al solito amico, riempendo teatri ancor prima dell'apertura delle vendite dei tagliandi, sorpassare a destra, sorpassare alla cazzo, ridere di chi paga il canone TV, insomma chi più ne ha, ne metta! 
E siamo dicevamo alle piccole cose. Ma il pensiero comune, l'adagio per il riposo intellettuale generale, parte proprio da qui, degenerando in progressive fregature per la derisione di regole, arrivando alla Madre di tutte le azioni inique, atteggiamento primordiale, l'evasione fiscale.
La degenerazione sta raggiungendo altezze inaspettate; aprendo la tv e guardando notiziari ci si accorge, oramai a malapena, di questa corsa esponenziale verso la barbarie istituzionale: assessori che mangiano, a volte si vestono anche di intimo, a sbafo presentando scontrini falsi e mortificanti la società; intrallazzi con lobbies aggiranti leggi e norme in nome del profitto e della corruttela, risa e malvagità verso i malati per una sanità che trasgredendo e fagocitando risorse comuni, lucra per gonfiare l'esercito di nullafacenti che in ogni piazza vive alla grande, facendosi pure ammirare di cotanta opulenza! 

Tutto questo per dire che le regole devono necessariamente essere rispettate, da tutti, al fine di invertire questa comune idea che tutto alla fine si aggiusta anche se si scavalcano concetti ed ordinamenti, egoisticamente. 
Dobbiamo rifar soffiare il vento giusto dei paletti inamovibili, delle prescrizioni da rispettare sempre e ovunque. Se non altro per educare le nuove generazioni ad una sana vita pubblica. 

Ed allora si! Il rischio di non vedere il Primo Cittadino del Movimento 5 Stelle insediarsi al Campidoglio è grande. Di Battista però fa benissimo a rispettare le regole! 
E quello che tormenta gli animi è un aspetto sottile ma basilare:
il Partito Democratico, famoso oramai per essere uno specialista nel non rispettare ideali, promesse e soprattutto regole, tifa per la scelta dei grillini di sottostare ai dettati regolamentari. 
Vi rendete conto dell'assurdo?
Nervosamente aspettano le scelte di altri, sperando in un rispetto delle regole, per avere speranza di ritornare al potere e riprendere il gioco nauseante ed al massacro, per rivitalizzare il mercato subdolo e convivente con la malavita organizzata, depredante risorse e giustizia, di questa capitale romana, specchio di una nazione sempre più allo sbando!
Checché ne dica Orfini e la sua faccia tipica di uno appena arrivato da Saturno! 


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