martedì 20 ottobre 2015

In nome dello Yuan



Maestà,
dunque questa sera in barba al vostro oramai leggendario stile, all'amore per la libertà narrata da tanti sudditi nel corso dei secoli baciati dalle Muse, sbeffeggiando i vostri architravi fondanti il regno albionico tutti richiamanti il diritto alla giustizia, alla pace e soprattutto al diritto dei popoli, Lei riceverà il monarca dello Yuan, il primo ministro del paese che violando regole e i diritti di cui sopra, si erge ad essere locomotiva sbuffante smog inquinante del pianeta, sbeffeggiante regole anti inquinamento provocanti riscaldamento globale, al secolo Xi Jinping sovrano di Pechino. 
Maestà,
comprendo gli enormi investimenti, pari sembra ad oltre 100 miliardi di sterline in dieci anni, il ruolo di leader europeo in affari con i cinesi, capisco che l'importanza dell'avvenimento vi ha fatto srotolare i tappeti rossi migliori, le carrozze reali migliori. Capisco tutto. Anche che in nome dello Yuan, la loro moneta, si nascondano sotto le guide riceventi i passi del Signore Giallo, il calpestio continuo e nell'indifferenza totale di molti dei diritti umani che Pechino continua a perpetrare in special modo contro il Tibet ed il Dalai Lama. 
Ella, Maestà, compie quasi un prodigio, permetta l'ardire: da sovrana indiscussa ed immarcescibile si trasforma in suddita del Re Yuan, moneta del leader cinese.
E questo, mi creda, non è un gran bel vedere! 
God save the King!

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