domenica 11 ottobre 2015

Sulle note di Paolo Conte

"Con quella faccia un po' così, quell'espressione un po' così

che abbiamo noi quando guardiamo Orfini..."

Iniziò la sua carriera politica all'ombra del velista baffino ora viticultore, per poi divenire giovane turco e per quattro anni reggere il circolo PD Mazzini dei Prati in Roma, senza accorgersi di nulla, senza sospettare di alcuno, senza aver sentore che attorno a Orfini, Roma veniva mangiata da rossi, neri, cattolici, monsignori e naturalmente cooperative cielline, libere da impegni fastidiosi in quel di Rimini.

Successivamente illuminato sulla via di Rignano, Orfini ne è divenuto alfiere, ricevendo l'incarico di Commissario Straordinario del partito Democratico a Roma, infestato ed inginocchiato dalla corruttela malavitosa.

Ogni volta che vedo Orfini, misteriosamente, s'innescano in me sintomatologie latenti, quali gonorrea, herpes e dolori scrotali.

Con quella faccia un po' così infatti Orfini mi appare come l'amico, diventato poi ex, che giura di non saper nulla di nulla su nulla, per poi alla prima occasione confermare versione ed appoggio al forte di turno.

Orfini è quello che trovi all'inizio di una coda per un concerto che ti rassicura di come i biglietti ancora non siano stati messi in vendita, per poi vedertelo in prima fila, con faccia godereccia.

È il vicino di casa che telefona anonimamente alla polizia per lamentare un tuo errore condominiale, per poi solidarizzare con te contro lo zelo dei multanti.

È il vicino di studio in biblioteca sganciante un silenziosissimo ma vomitevole peto che ti fa protestare ad alta voce, atto che scatena in lui la segnalazione per disturbo della quiete all'inserviente, con tua immediata cacciata dal luogo.

Subdolo, tessitore alla massone, sorridente con siero venefico al seguito, mimetizzatosi in attesa di appendersi alla tua giugulare, pacifico nei talk show ma irriverente nei confronti di chi non la pensa come lui mediante lancio di sorrisini sfottenti, Orfini rappresenta il compendio di tutto quello che non si deve fare per mantenere in auge la propria dignità.

Ditelo ai bambini:"comportati bene, sii te stesso, altrimenti rischi di diventare un Orfini!"

 

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