martedì 2 dicembre 2025

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Mangione, applausi in tribunale il killer delle assicurazioni è diventato un eroe popolare
DI MASSIMO BASILE
Quando venne arrestato per l'omicidio di un top manager delle polizze sanitarie, Luigi Mangione era l'idolo di migliaia di americani. Un anno dopo, la sua popolarità si è moltiplicata: è diventato la star del carcere metropolitano di Brooklyn dove è rinchiuso, e viene seguito dai fan che lo hanno atteso ieri al suo arrivo al tribunale di Manhattan per l'udienza preliminare di quello che è considerato il processo dell'anno.
Mangione, 27 anni, la mattina del 4 dicembre 2024 attese fuori da un Hotel Hilton, a Manhattan, Brian Thompson, Ceo di una divisione di UnitedHealthcare, una delle compagnie assicurative sanitarie più grandi d'America finita sott'accusa per il modo spietato con cui trattava i clienti. I cinque giorni della caccia all'uomo, con le immagini del ragazzo mentre sparava al manager, avevano alimentato il mito del "giustiziere americano". I media ospitavano interviste a chi accusava le polizze di averli ridotti sul lastrico o aver rifiutato cure salvavita. I centralini delle compagnie venivano inondati di telefonate in cui i clienti, davanti a un rifiuto, rispondevano "Mangione", come forma di intimidazione.
Mangione appare come il prodotto accidentale di un'America in cui nessuno crede più nel sistema e la rabbia è diventata una risorsa politica. Da ragazzo comune, si è trasformato nel simbolo, per alcuni inquietante, per altri salvifico, di una giustizia fai- da-te.
Arrestato in Pennsylvania il 9 dicembre, all'inizio fu incriminato per terrorismo. La procura di New York ha poi archiviato questa accusa e lasciato l'omicidio premeditato, per il quale Mangione si è dichiarato non colpevole. Tecnicamente rischia ancora la pena di morte, ma è improbabile nello Stato di New York dove non si applica da vent'anni. Nel frattempo l'America si è mobilitata per garantirgli una difesa legale da divo: la campagna di raccolta fondi ha superato 1,4 milioni di dollari. E la media delle donazioni è di 15 dollari, a conferma di quante persone si siano schierate al suo fianco.
Un gruppo di attivisti ha affittato un aereo perché volasse sopra il carcere, il giorno del suo compleanno, il 6 maggio, mostrando uno striscione con scritto "Free healthcare. Free Luigi", cioè "sanità gratuita, liberate Luigi". Nel frattempo i fan gli hanno inviato in carcere più di seimila lettere e lui ha registrato nome e indirizzo di tutti. «Il minimo che possa fare è riconoscere ciascuna persona che ha trovato il tempo e fatto lo sforzo di scrivermi», ha scritto lui in un documento di 73 pagine pubblicato online.
Nipote di italo-americani, studente modello, Mangione è entrato saldamente nell'immaginario collettivo. «Ha avuto la faccia tosta di fare qualcosa di spettacolare, cosa che alcuni hanno trovato attraente e coraggioso», ha commentato al Wall Street Journal Jeff Goodwin, studioso di fenomeni sociali alla New York University. La popolarità di un assassino suscita dubbi ma anche domande su quanto il sistema americano abbia finito per avvelenare la vita del Paese. Oltre il 60% degli americani vive nell'ansia di ammalarsi e non avere i soldi per pagarsi le cure. In media le famiglie devono pagare duemila dollari al mese per una polizza che copre solo una parte delle spese mediche. Una risonanza magnetica può arrivare a 1.200 dollari, una visita con prelievo di sangue anche più di 300 e un intervento al ginocchio 30 mila. Per questo nessuno si sorprende che ieri, fuori dal tribunale, la gente aspettasse Mangione come fosse una rockstar. Uno, vestito da Super Mario Bros, ha mostrato un cartello con scritto: «Quando i pazienti muoiono, il profitto sale». Una donna ha urlato «Free Luigi». Gli altri presenti hanno applaudito.

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