L’Anti-antimafia
DI MARCO TRAVAGLIO
Finalmente, dopo mesi di scemenze e infamie contro Scarpinato e Natoli, due ex pm che hanno dedicato la vita a indagare sulla mafia, sappiamo cosa si dissero nel 2023 nelle conversazioni intercettate a Caltanissetta e trasmesse all’Antimafia. E diamo il benvenuto ai colleghi che, avendole ricevute illegalmente da parlamentari tenuti al segreto, han violato la legge Nordio-Costa pubblicandole, come facciamo noi per obiezione di coscienza. Inclusi i colleghi dei giornali che la legge liberticida hanno invocato e sostenuto. Se pensavano di sputtanare Scarpinato e Natoli, hanno sortito l’effetto opposto. Finché le chiacchierate erano parafrasate dai giornalisti, si poteva sostenere che i due si accordassero per mentire od omettere qualcosa in Antimafia. Invece ora che escono testuali si capisce che lavoravano per far emergere tutta la verità: cioè il vero movente che nel 1992-’94 spinse Cosa Nostra a mettere a ferro e fuoco l’Italia con una raffica di stragi fino all’arrivo di B.. Invece la commissione Colosimo si occupa solo di via D’Amelio e non degli eccidi precedenti e successivi, per non farne emergere il disegno politico, ignorare i soggetti istituzionali coinvolti in stragi, depistaggi e trattative, e volare basso su un movente ridicolo: Cosa Nostra dichiarò guerra allo Stato, dopo decenni di convivenza, per fermare la mitica inchiesta del Ros Mafia-appalti (che non fu affatto insabbiata, anzi portò a diversi arresti per storie di ordinarie mazzette).
Su quella pista farlocca indaga un’altra volta la Procura nissena, che convoca Natoli per sapere perché chiese di archiviare un filone di Mafia-appalti e, dopo dieci anni, eliminarne gli atti. Lui ricorda che a Palermo era una prassi, nota che la grafia non è la sua e ipotizza sia di un cancelliere. Lo indagano per calunnia del cancelliere (mai nominato) e favoreggiamento. E in quell’inchiesta su fatti prescritti da 20 anni lo intercettano col trojan. Lui mette a fuoco i ricordi di 33 anni fa con Scarpinato, ora senatore M5S in Antimafia, indirettamente intercettato anche lui (figurarsi i “garantisti” all’italiana, se fosse un altro). Questi dice che riempirà la Colosimo di documenti (così magari studia un po’), suggerisce a Natoli di chiedere quelli mancanti al procuratore De Lucia (sperando che, in audizione, si ricordi tutto) e anticipa che gli chiederà della riunione con Borsellino sul filone Mafia-appalti archiviato. I pm ritengono le conversazioni “penalmente irrilevanti”, ma prima di farle distruggere le girano all’Antimafia. Lì la destra ha pronta una legge per cacciare Scarpinato e De Raho per “conflitto d’interessi”. In effetti, per una coalizione fondata 31 anni fa da noti mafiosi e amici dei mafiosi, i due pericolosi antimafiosi sono come l’aglio per i vampiri.
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