martedì 23 settembre 2025

L'Amaca

 

Quelli che rubano le manifestazioni
di MICHELE SERRA
Una persona che brucia, tutte insieme, la bandiera americana, israeliana e dell’Unione Europea, come è accaduto ieri a Milano ai margini della manifestazione per Gaza, deve avere le idee piuttosto confuse. A meno che sia un ammiratore di Putin (ma allora, per coerenza, deve essere anche omofobo, amante del polonio e amico degli oligarchi).
Più probabilmente, si tratta di una persona che sa poco del mondo. Non legge giornali, non vede telegiornali, non clicca su siti di news vagamente attendibili. Vive chiusa nella sua piccola bolla ideologica.
Corrisponde solo con i suoi, e insieme ai suoi ha elaborato, di sé, un’idea eroica e intemerata, unico combattente in mezzo a un gregge di stupidi conformisti: e il resto, gli altri, tutti gli altri, non sono società, non sono umanità, sono solo pavidi spettatori.
Le prime vittime di questi capannelli di appicciafoco sono, appunto, “gli altri”. Sono i cittadini, gli studenti, la gente comune che ha partecipato con civiltà e passione alle manifestazioni contro lo sterminio di Gaza.
La loro manifestazione gli è stata rubata (ed è successo infinite altre volte) dai bruciatori di bandiere e dagli sfasciatori di città, agonisti dello scontro ai quali, degli altri manifestanti e delle loro ragioni, importa un fico. Così che sui giornali del giorno dopo, e nei tigì della sera, quasi tutto lo spazio sarà dedicato agli scontri, e la gente comune, la gente pacifica che era scesa in piazza per una giusta causa, vedrà quella causa infilzata nello spiedo dei fanatici.
La proporzione tra i ladri di corteo e i derubati è, ad essere generosi con i ladri, uno a dieci. Ma il problema degli inermi, dei pacifici, dei democratici è che basta un solo energumeno per sequestrare la scena, chiudere il becco a chi non urla, umiliare chi non fa parte della conventicola dei puri.

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