lunedì 8 dicembre 2025

Sempre loro!

 

La quarta pista di Fiumicino e il favore dei Benetton a Mps
DI GIANNI DRAGONI
La scalata del Monte dei Paschi di Siena a Mediobanca si intreccia con le manovre dei Benetton per l’ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino. Dietro l’appoggio della famiglia veneta alla scalata sostenuta dal governo di Giorgia Meloni c’è la volontà di superare gli ostacoli che bloccano il piano di espansione dello scalo. Il progetto è imperniato sulla costruzione della quarta pista, che si mangerebbe una grossa fetta della “Riserva naturale statale del litorale romano”, protetta per legge.
Il maxi-piano di raddoppio dello scalo è stato bocciato il 25 ottobre 2019 dalla commissione tecnica Via-Vas e quindi dai ministeri dell’Ambiente e Beni culturali. La famiglia di Treviso ha presentato un nuovo progetto, solo la quarta pista, che però continua a cozzare contro il problema della Riserva.
I Benetton mettono sul piatto 9 miliardi di euro di investimenti, una somma che fa gola. Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, è allineato con gli ex azionisti di controllo di Autostrade che, attraverso Mundys, possiedono il 99,39% di Aeroporti di Roma, la società di gestione che è dietro il gigantesco affare di Fiumicino. “Basta con l’Italia dei no. No alla nuova pista a Fiumicino, no all’area cargo a Malpensa, no al ponte sullo Stretto, no alla Tav, no al Mose, no al Brennero. E’ sempre no”, ha detto Salvini il 3 dicembre.
AdR sostiene che l’ampliamento è necessario per il previsto raddoppio dei passeggeri dai circa 50 milioni di quest’anno a 100 milioni entro il 2050. Dopo la bocciatura del maxi-piano che prevedeva il raddoppio dello scalo verso Nord, sui terreni di Maccarese, di proprietà dei Benetton, il 20 gennaio 2021 AdR ha presentato all’Enac un nuovo piano per Fiumicino.
“Lo sviluppo a Nord previsto dal precedente Masterplan avrebbe comportato un consumo di circa 1.300 ettari di suolo aggiuntivo, in buona parte nella Riserva naturale. Il nuovo progetto, invece, implica un ampliamento del sedime di 260 ettari, di cui 151 nella Riserva”, ha spiegato l’ad di AdR, Marco Troncone, alla commissione Trasporti della Regione Lazio l’11 febbraio 2021. La pista 1, la più vicina all’abitato, di 3,9 km, verrebbe tagliata di 900 metri. “La popolazione potrà beneficiare anche della restituzione di 85 ettari del sedime che potranno tornare alla Riserva”, ha detto Troncone.
Il piano dei Benetton era stato accolto con freddezza da FdI. Giovanbattista Fazzolari, attuale sottosegretario a Palazzo Chigi, per anni ha fatto la guerra ai piani faraonici dei Benetton. Nel maggio 2018 “Fazzo” ha promosso un ordine del giorno votato dal Senato che impegnava “il governo a potenziare l’aeroporto di Fiumicino entro i confini dell’attuale sedime aeroportuale”. Un atto firmato anche da Ignazio La Russa, Daniela Santanchè e Adolfo Urso.
L’opposizione di Fazzolari ha frenato i piani dei Benetton dopo l’arrivo di Meloni a Palazzo Chigi. Il 13 marzo di quest’anno il capo di gabinetto della presidenza del Consiglio, Gaetano Caputi, ha scritto una lettera ai vertici di AdR nella quale si afferma che “qualsiasi nuova iniziativa progettuale per la realizzazione della quarta pista dell’aeroporto di Fiumicino che risulti in contrasto (…) con i valori tutelati dalla Riserva naturale statale del litorale romano non può, allo stato, costituire oggetto di valutazione da parte del governo”. La lettera però ha lasciato uno spiraglio, in caso di “approvazione di una revisione della perimetrazione della Riserva statale”.
I Benetton hanno così intensificato l’attività di lobbying per modificare i confini della Riserva. In maggio, attraverso l’Enac, AdR ha presentato un’istanza di revisione della “perimetrazione”. Il Comitato FuoriPista, che combatte la cementificazione a Fiumicino e Maccarese, dice che c’è un trucco: “La proposta è di fare un buco nella Riserva per costruire la quarta pista, prendendo 157 ettari di territorio in cui non si può costruire nulla o quasi e dare in compensazione 80 ettari del sedime aeroportuale, cioè scarti spezzettati, per fare parchi e piste ciclabili”.
Ormai i Benetton avevano capito di avere una carta vincente in un’altra partita, la scalata di Mps a Mediobanca. La famiglia – azionista con il 2% della banca milanese – ha abbandonato il management Mediobanca ed è saltata sul carro degli scalatori. Nell’assemblea di Mediobanca del 21 agosto si sono astenuti sulla proposta anti-scalata di lanciare un’Ops su Banca Generali: l’astensione equivale a un voto contrario e il piano è stato respinto. Edizione, la holding dei Benetton, ha quindi consegnato il proprio 2% di azioni Mediobanca a Mps, contribuendo al successo dell’Opas cara a Giorgia Meloni.
Il piano dei Benetton ha il sostegno del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca (FdI), del sindaco di Fiumicino di centro-destra Mario Baccini (e del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, Pd). “La quarta pista è inutile. L’aeroporto non è saturo per movimenti aerei, cioè atterraggi e decolli”, ribatte il Comitato FuoriPista. “Le previsioni di traffico di AdR sono sovradimensionate del 25 per cento. La crescita del 13% dei passeggeri negli ultimi 5 anni è la conseguenza del maggior riempimento degli aerei, mentre il numero dei movimenti aerei nel 2024 (315.597) è rimasto invariato rispetto al 2006 (315.539), quando i passeggeri furono poco più di 30 milioni”. AdR rileva che questi dati sono dovuti all’impiego di aerei più grandi, ma insiste che “questo non ha risolto il problema della saturazione della capacità complessiva di pista”, dice al Fatto Ivan Bassato, chief aviation officer di AdR. “Il sistema piste di volo, con due piste tra loro interferenti, raggiunge infatti la saturazione in diverse fasce orarie della giornata”. Conclusione: “Per sviluppare un hub come Fiumicino, è fondamentale aumentare la capacità durante le ore di punta”.
La premier Meloni, che il 16 luglio 2019 sul Secolo d’Italia diceva che “i contratti su Autostrade e sugli Aeroporti di Roma vanno rivisti in ogni caso” dopo “anni di facili profitti miliardari” per i Benetton, tace. E Fazzolari? Rispondono dal Comitato FuoriPista: “Fazzolari era contrario fino a un mese fa. Poi c’è stato Monte dei Paschi-Mediobanca…”.

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