domenica 21 settembre 2025

L'Amaca

 

La guerra formato tabloid
di MICHELE SERRA
Nel clima generale di confusione e spavento, l’esempio perfetto di quello che NON si deve assolutamente fare ce lo fornisce sir Richard Shirreff, un generale inglese in pensione, che ha scritto sul Daily Mailun trattatello bellico nel quale spiega che a novembre ci sarà la Terza Guerra mondiale, e i russi la vinceranno in cinque giorni. Perché non quattro, o sei, Shirreff non lo dice, dobbiamo fidarci della sua scienza strategica: è stato vicecomandante della Nato.
Va bene che ilDaily Mail è un tabloid popolare, di quelli che stanno al Times come il Bagaglino sta alla Scala. Ma forse proprio per questo, cioè proprio perché il pubblico di bocca buona è il più esposto alle notizie più azzardate, con una particolare predilezione per le fanfaluche a sfondo sessuale o horror, bisognerebbe che qualcuno (la moglie? Un amico fidato? Il fedele attendente?) facesse presente al vecchio generale che non è il caso, con l’aria che tira, di giocare alla guerra. Tempi gravi richiedono gravità, e la scena mediatica già pullula di professori di balistica, storici dell’arma bianca, campioni di Risiko che parlano della guerra con una naturalezza agghiacciante, e spiegano quanti droni servono per chilometro quadrato con lo stesso tono con il quale lo chef parla del prezzemolo negli show gastronomici.
La guerra è la morte in persona, cerchiamo di ricordarcelo. Mangia i bambini, sventra le città, trasforma le cose viventi in cenere, polvere e fango. Bisognerebbe parlarne con minore disinvoltura, il rischio è di assuefarci a questa vecchia porcheria come se non fosse una scelta dei potenti e dei trafficanti d’armi, ma un evento naturale.

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