Da Zuckerberg a Dimon: tutti i miliardari che hanno venduto prima che Trump annunciasse i dazi
L’agenzia Bloomberg ricostruisce i movimenti nei portafogli di possibili “insider”, che hanno ceduto un gran numero di azioni, poi crollate anche fino al 30% con l’inizio della guerra delle tariffe
Si potrebbe aprire un altro caso di insider trading legato alla guerra dei dazi scatenata dal presidente Usa Trump. L’agenzia Bloombergricostruisce con un ampio dossier tutti i movimenti di dieci miliardari americani, che hanno venduto grossi pacchetti di azioni nel primo trimestre di quest’anno, poco prima che il valore dei titoli precipitasse del 30% o anche oltre, in seguito agli annunci del presidente americano. Si era parlato di insider trading alcuni giorni fa in seguito all’avvertimento lanciato dal presidente Usa, “Questo è un ottimo momento per comprare”, che aveva permesso a molti investitori di acquistare, per l’appunto, titoli a basso prezzo, prima che poi i mercati risalissero, sull’onda della retromarcia di Trump sulla stragrande maggioranza dei dazi imposti ai Paesi americani, europei e asiatici (con l’unica eccezione della Cina).
Nei loro confronti al momento non c’è alcun tipo di accusa, né di inchiesta. Soltanto il conteggio delle azioni vendute poco prima che arrivasse la tempesta, realizzando guadagni consistenti, ma soprattutto evitando perdite rovinose. Il primo trimestre è stato un periodo volatile per i mercati. In particolare i titoli tecnologici hanno registrato un’impennata all’inizio della presidenza di Trump, ma sono poi scivolati in basso man mano che si concretizzavano gli annunci sui dazi. Dal 2 aprile in poi, il cosiddetto “Giorno della Liberazione”, in cui Trump ha chiarito le proprie intenzioni, si è innescata una svendita che ha ridotto di migliaia di miliardi di dollari i mercati globali, tanto che Elon Musk, la persona più ricca del mondo, ha visto la sua ricchezza crollare di 129 miliardi di dollari dall'inizio dell'anno. E poi, con la marcia indietro di Trump sui dazi, è partita invece la risalita di molti titoli. coronata dagli acquisti. Movimenti che non solo la stampa, ma molti esponenti politici stanno guardando con sospetto.
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