martedì 2 febbraio 2021

StokkonAntonio!

 

Lettera di Antonio Padellaro al Direttore Marco Travaglio.
Demolition Man fa trappoloni: non è meglio andare alle urne?
Dubbi - Pd, 5S e il suk arabo del fan di Bin Salman
di Antonio Padellaro
Caro Marco, non so tu ma io non mi fido per niente. Perché nessuno mi toglie dalla testa che il percorso a ostacoli imposto da Demolition Man è stato studiato per esigere, giunti all’ultima curva, la non riconferma di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi.Perché quando Matteo Renzi avrà concordato con il resto della coalizione il famoso cronoprogramma – con l’avvicendamento di tre o quattro ministri a lui sgraditi, a cominciare da Alfonso Bonafede alla Giustizia – egli con l’abituale gioco delle tre carte, ora perfezionato in qualche suk arabo, proverà a intortare gli astanti. È un trappolone abbastanza prevedibile, e mi sembra già di sentirlo mentre confeziona il pacco con l’inconfondibile stile arabo-rignanese: signori miei, visto che siamo d’accordo per arrivare insieme fino al termine della legislatura, e insieme eleggere anche il capo dello Stato, suvvia vogliamo paralizzare il Paese su Conte, come se non ci fossero personalità all’altezza in grado di guidare il governo? Se non l’ha già fatto potrebbe giocare la carta dell’esploratore Roberto Fico (visto che sta già lì) senza contare Draghi, Panetta, Cartabia, Cottarelli, e chi più ne ha più ne metta. 

Spero naturalmente di sbagliare, ma penso che fidarsi del campione del mondo dell’inaffidabilità sarebbe un po’ come nominare presidente di Amnesty lo sceicco Bin Salman.Perciò mi chiedo e ti chiedo: prima di finire mani e piedi impigliati nella rete renziana, non sarebbe preferibile dargli un taglio e procedere speditamente verso le elezioni? Conosco la prima obiezione: però, fissarsi sul Conte-ter non è la stessa modalità ricattatoria, sia pure di segno opposto, rimproverata a Renzi? No, perché se l’avvocato pugliese si trova saldamente in vetta alle classifiche di popolarità in Italia e in Europa, significa che la sua capacità di governo nel corso di un periodo tra i più drammatici della storia italiana viene largamente apprezzata. Senza contare che tre partiti su quattro della coalizione uscente lo hanno ricandidato senza se e senza ma. Quindi, piegarsi ai diktat del “politico più impopolare che vuole cacciare il politico più popolare” (Massimo D’Alema), quel tizio che si diverte a taglieggiare i governi dall’alto del 3% dei consensi, non sarebbe sommamente indecente?Poi c’è l’argomento che soprattutto nel Pd si considera decisivo: che se si va al voto possiamo trovarci Matteo Salvini a Palazzo Chigi, e Silvio Berlusconi al Quirinale. Ne siamo proprio sicuri? Secondo il sondaggio Ipsos pubblicato domenica dal Fatto la somma di Lega, FdI e Forza Italia fa 46,2%. Mentre M5S, Pd e Sinistra Italiana raggiungono insieme il 40,3%. Se ai due partiti virtuali, Italia Viva e Azione di Carlo Calenda, aggiungiamo Più Europa abbiamo un 8% circa di elettorato certamente non sovranista e neppure antieuropeo. 
In una campagna elettorale fortemente polarizzata sulla gestione dei 209 miliardi di fondi europei (ottenuti grazie al negoziato condotto da Conte) siamo così convinti che gli elettori tutti quei soldi li lascerebbero nelle mani di chi li considera sterco del diavolo, o quasi? Ok, insiste il partito del male minore, ma davanti al rischio che il destra-centro conquisti l’intero piatto elettorale non sarebbe meglio ingurgitare l’amaro fiele renziano piuttosto che mettersi nelle mani degli amici di Trump e di Putin?Controdomanda: quindi proprio noi che esaltiamo ogni giorno la Costituzione più bella del mondo dovremmo metterci di traverso per impedire l’attuazione dell’articolo 1 e del principio che la sovranità appartiene al popolo? E ciò perché temiamo che all’apertura delle urne vincano gli altri (oppure perché i mercati la prenderebbero male)? E se pure vincessero gli altri (e non è detto) la sconfitta del centrosinistra (o di ciò che ne ha le parvenze) non potrebbe essere l’occasione per riflettere sugli errori commessi? E stando all’opposizione, perché non cercare di costruire la futura maggioranza su basi più solide? Non si chiama democrazia? E non potrebbe anche essere la buona volta che ci togliamo dalle scatole quel signore lì?Dimenticavo lo strombazzato “governo dei migliori”. A parte che non si capisce come verrebbero scelti questi supposti “migliori” (per concorso o a cura delle note confraternite?) penso che abbia ragione Paolo Mieli quando giudica il governo istituzionale una finta soluzione, o nel migliore dei casi un ponte per arrivare al voto di giugno. In conclusione, se Renzi alzando ogni giorno il prezzo del ricatto alla fine costringesse Conte a farsi da parte, spero vivamente che Pd e 5Stelle mantengano l’impegno preso di chiudere questo teatro dell’assurdo e di dedicarsi alla campagna elettorale. Sinceramente, Marco, sto forse vaneggiando?

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