sabato 14 aprile 2018

Lo sforzo



Fisicamente non ce l'ha fa quasi più, ansima, fatica ma persiste a rimanere al centro di ogni macchinazione. 
Ieri in Molise è risalito sul predellino dell'auto, simbolo di un eterno ritorno, di una centralità politica per proteggere i suoi enormi tesori. Non molla. Crede di essere l'epicentro, il sole, il fulcro di ogni pensiero, di ogni iniziativa. 
Caparbio, sfidante la biologia, il Pregiudicato non ne vuol sapere di abbandonare il proscenio, rifugge l'ombra di un declino non più procrastinabile, non rimandabile per evidenti segni di logorio, di usura, di stanchezza. 
Sembra quei divi del cinema che pur di recitare accettano parti di inutili anziani di secondo piano. 
La differenza è che il ritiro per lui non gli da alcuna garanzia che continui il sordido e differente trattamento nei suoi riguardi frutto di un'alterazione delle regole democratiche. 
Di conseguenza le sue gesta canute continueranno, la sua arsura di potere anche. Il piano diabolico è di far saltare il banco pur di non scomparire. Una conferma questa di quanto importi a lui dei problemi reali del paese: zero. 

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