Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
lunedì 16 aprile 2018
Guterres chi?
E' capitato, capita e capiterà che in qualsiasi angolo del mondo sbocci un conflitto, il più delle volte pilotato dagli armigeri che sono tanti, che sono ricchi.
Quello che invece è anomalo è la visione che ci hanno inculcato e da cui forse non usciremo facilmente: il concetto di guerra giusta. Siamo infatti abbacinati dalle notizie che c'avvolgono, quasi come bambagia, portandoci a discernere varie tipologie di conflitto: la guerra cattiva, quella fatta con le armi chimiche, la guerra come missione di pace, che manleva tutti noi da scrupoli di coscienza; la guerra giusta, che rassoda moralismi, credenze, tendenze.
Guterres ogni tanto convoca il consiglio di sicurezza, dove sovrano è il Veto, il silenziatore delle tragedie immani compiute in nome di chissà cosa, non certamente a scapito umanitario; a questo giro è stato il turno della Russia, amica del tiranno siriano Assad, che il Cielo lo fulmini, un personaggio che ha già ucciso mezzo milione di persone in una guerra settennale.
Putin che gli vende le armi lo protegge per inserirsi nell'area, assieme all'Iran, con il chiaro scopo di rendere sempre più instabile la zona, oramai un covo esplosivo coinvolgente il mondo intero.
Guterres invoca il dialogo per porre fine alla tragedia siriana, come da copione che per chi non lo sapesse è strutturato nel seguente modo: aspri diatribe iniziali, piccola guerriglia, arrivo delle armi consegnate dal potente amico di turno, guerra, qualche sospensione per fare entrare Croce Rossa ed affini, squallida infarinatura e parvenza di umanità, colloqui eterni per cercare una soluzione, soffitta mediatica che fa credere ai più che il conflitto sia finito, mentre invece si continua a morire in un lugubre menefreghismo.
Canovaccio rispettato, denari che girano finendo in molteplici tasche, multinazionali armigere in festa per un nuovo bottino e via andare, anche se Guterres confiderà sempre nel dialogo.
La guerra è guerra, sempre, sotto ogni bandiera, la guerra non ha mai dei nobili scopi, la guerra è violenza, barbarie, sofferenza, martirio di bimbi. La guerra non è mai missione di pace checché ne dicano pure dalle nostre parti.
Ma Guterres questo lo sa?
Chi è Guterres? Ah, scusate! Guterres è il Segretario delle Nazioni Unite, l'ente più inutile e burocratico del pianeta, un coacervo di nullità vocianti per un chiacchiericcio fine a se stesso, un infiascare aria fritta all'ennesima potenza.
Mentre muoiono a migliaia, mentre si spargono veleni sugli indifesi, Guterres convoca il consiglio di sicurezza che un solo voto, quello dei russi, ne può allegramente sfanculare l'azione, già di per sé minima, se non nulla.
Il cuore del mondo chiamato civile, è come sempre un dogma, da decenni rispettato quasi fedelmente: il denaro va fatto girare e nei conflitti sparsi nel mondo, la moneta frulla più vorticosamente che in ogni altra realtà. Per il bene dei soliti noti.
Vamos Guterres!
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