domenica 3 settembre 2017

Situazione


Ascoltando i giudici Scarpinato, Di Matteo e Davigo aumenta il senso d'impotenza, di inutilità, di trasporto verso una deriva devastante che, in tutti questi anni, ha modificato ed alterato i baluardi costituzionali. 
Ricapitolando: chi è al potere, normalmente, rincorre l'affarismo per lo più impregnato di corruttela.
La vera sovrana di questo stato è l'impunità di chi delinque a livello locale, provinciale, regionale e statale. Rispetto alla Germania abbiamo un decimo di colletti bianchi in galera. 
Siamo circondati da branchi di lupi affamati, pronti a qualsiasi cosa per spartirsi prebende per acquisti di bende, lettighe, lampioni, scrivanie, lavagne, auto, gallerie, asfaltature, tratti ferroviari, metropolitane, insomma: ogni cosa. 
Il codice per gli appalti è una delle più grandi frescacce inventate da mente umana. 
Le leggi di ristrutturazione del sistema fiscale, ultimamente emanate dal governo del Comico rignanese, inducono a una produzione abnorme di nero, linfa vitale per sviluppare sempre più corruzione.
Il gioco mediatico, supportato da stampa prona, ha sdoganato oramai una forma di brigantaggio di stato, privando la magistratura di armi essenziali alla lotta contro la malavita, in primis la certezza della pena. 
La corporazione degli avvocati parteggia per questa situazione di stallo, di diluvio di prescrizione, di paralisi processuale. Primo perché ne traggono lauti compensi, secondo perché ne traggono benefici di status. 
Attualmente nel nostro paese banche, società finanziarie, lobby economiche, partiti e politici di ogni ordine e grado, sono immuni da ogni forma di controllo e di eventuali condanne.
Per il resto tutto bene.

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