sabato 2 settembre 2017

Così, tanto per dire!


"Un dato è oggettivo. Lo sancisce una sentenza passata in giudicato di cui pochi vogliono parlare.
Quel verdetto sancisce in maniera definitiva un dato: Marcello Dell’Utri, fondatore di Forza Italia, partito che poi dopo il marzo 1994 diventerà partito di governo, è stato condannato per concorso esterno perché è stato il tramite della stipula e poi del mantenimento di un accordo intervenuto nel 1974 e rispettato fino al 1992. Accordo fra Silvio Berlusconi e le famiglie mafiose più potenti di Palermo. Io mi chiedo, perché è giusto dopo 25 anni riflettere su dove sta andando la politica nel nostro paese, se questa conclusione definitiva abbia avuto un peso nella politica italiana, e credo proprio che la risposta non può che essere negativa, se è vero che nei giorni in cui emergevano le motivazioni della Cassazione, il presidente del consiglio di allora Matteo Renzi discuteva proprio con Silvio Berlusconi su come riformare la Costituzione. Oggi quell’imprenditore (Berlusconi, ndr) è un attore importante tra i principali della politica attuale”.

(Nino Di Matteo - magistrato)

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