Fremono, tramano, tremano coloro che da molti anni vendono e
spacciano la grande bufala della modernità.
Pensierosi, spaesati guardano ed
osservano ciò che sotto gli occhi di tutti si presenta come una novità, pur
essendo anch'essa datata da tempo immemore. Temono che questa volta possa
rompersi la loro breccia fatta di ossimori, di negazioni positive, di
operazioni di pace delittuose. Sanno che il loro mercato è la vera forza del
mondo.
Sanno e sperano che anche per questa volta, come succede da lustri, le
coscienze dei comuni mortali recepiscano ed interiorizzino la madre di tutte le
palle, il pinocchio diplomatico che genera morti in nome di altisonanti e
messaggi di follia sideralmente lontani dalla verità dettati da quell'arsura di
possedere, di regnare, di dirigere i cuori dell'umanità.
Eppure le basi erano solide,come sempre: la pesca dei babbani
oramai indifferenti alle atrocità perché distolti da lazzi, luci, gnocca ed
idiozie propagate via etere, presupponeva al solito le reti stragonfie.
Nei mercati internazionali, le lobby presentavano le migliori
innovazioni della tecnica rivolta alla barbarie:
"con queste pallottole,
si uccide in maniera assolutamente pulita, si colpiscono pochi civili, qualche
bambino, ma grazie ai nuovi occhiali infrarossi si fanno fuori silenziosamente
i nemici senza svegliare la popolazione!".
" Guardi queste nuove
bombe a mano! Sparano schegge che decuplicano gli effetti!". "E
queste pallottole radioattive? Uccidono a distanza di mesi, sono formidabili!".
"Missili? Ne abbiamo di nuovi! Colpiscono centri vitali,
uccidendo solo il 10% dei civili! Questi sono il must per le missioni di
pace".
Missioni di pace.
Già, le missioni di pace!
Il giro diabolico arriva al capolinea con le missioni di pace.
Parte dall'elezione dell'uomo più potente al mondo, ancora per poco, che si
elegge solo con i finanziamenti delle lobby belliche. Magari gli dai anche il
Nobel della Pace per renderlo al sicuro da ogni tentativo di critica. Spendi ed
investi cifre folli per la campagna elettorale e poi inevitabilmente presenti
il conto, l'ansia di svuotare i magazzini, di inventarsi un nuovo intervento di
pace!
Scoppiano crisi diplomatiche, guerre dimenticate perché povere
di possibili nuovi investimenti ed infine nell'area più pericolosa ecco il dittatore,
il maiale da squartare, la macchina pro idiozia che si rimette in moto, la pace
da conquistare con la guerra! Anzi: l'intervento armato di pace.
Ma le ciambelle non riescono sempre con il buco: ecco che un
uomo venuto da lontano, da molto lontano, riparla un linguaggio di altri tempi,
riproponendo la Novità che come una lama entra nelle coscienze oramai
tramortite dai sordidi editti bellici pro pace.
Quest'uomo riesce a sfondare il mefitico e crasso strato di
pigrizia che ci avvolge e ci rende spettatori della nostra vita.
Quest'uomo ha il coraggio di dire, credendoci, che la guerra non
porta mai la pace, che non esistono le missioni belliche di pace, che in ogni
violenza, in ogni guerra facciamo rinascere Caino, che la guerra è sempre una
sconfitta, che la guerra porta solo morte.
Ecco perché coloro che di guerra vivono, coloro che di guerra si
riempiono come capponi, coloro che girano i capitali enormi generando profitto
e morte, tra i quali spiccano i banchieri che godono al vedere questa pace violenta,
i mostri finanziari che esultano nel produrre morte per la pace, stanno
tremando di paura, stanno pensando che forse non potranno ancora una volta
contare la cassa sopra le carcasse di donne e bambini!
Quest'uomo venuto da lontano, con l'esempio e la fede sta
trascinando cuori e menti verso il risveglio delle coscienze, verso il ritorno
di una moralità oramai perduta, verso la consapevolezza che delegare ad orchi
le nostre scelte vitali sia sinonimo di imbecillità allo stato puro.
Quest'uomo spiazzando anche i ribaldi che ha intorno a sé e che
in tempi passati trasmettevano gli stessi concetti a memoria senza
parteciparvi, quest'uomo incardina il raggio di sole e di speranza che entra in
una stanza buia.
I razzi di pace, ahimè, forse stanno per essere lanciati, i
morti nuovamente contati.
Ma grazie a Papa Bergoglio l'ennesima favola della
missione di pace sarà per molti il punto da cui partire per ribaltare
rivoluzionandola, questa triste ed immota cultura di morte.
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