lunedì 2 ottobre 2023

Più si va avanti...

 

Nascono come funghi le fobie che m'avvolgono e, credo, più divento vecchio e più par che aumentino. Ho paura degli animali in generale ma svettano le vespe, i calabroni, i topi, i rettili, e anche un po'i cani, e pure i piccioni che portano le malattie. E poi ho la fobia dell'arrivo del circo! Mi immagino infatti che qualche felino scappi di notte venendo nel mio portone. E che dire se nel circo ci fosse un pitone? Eseguo minzioni circospette, perché vuoi vedere che attraverso la rete fognaria il rettilone possa risalire il mio scarico entrando dal cesso nel bagno? 

Andiamo avanti: la montagna. Mi piace ma se il sentiero inizia a salire e da un lato risaltano strapiombi? E il mare: nuotare al largo! Una volta m'assalì un crampo e da allora nuoto al confine tra il toccare e il non. 

Vado avanti? Quando sono da solo per strada emetto rumori strani sia con le scarpe, strusciandole, che con la bocca, sibili e fischiettii anomali: credo che così facendo i topi stiano alla larga. 

Le passeggiate lontano dai bagni pubblici: altra fobia. Se mi allontano troppo da un bar, da un bagno pubblico mi comincia a venir voglia di far minzione. 

Se vado al ristorante cerco sempre di non mettermi di schiena alla porta, potrebbe entrare un esaltato e sarebbe finita. 

Non sopporto di fare un viaggio in ascensore con chicchessia. Cerco di evitare incontri ravvicinati per l'odioso dialogo ad minchiam che ne consegue. 

Porto sempre con me due accendini per la paura che se ne scarichi uno. 

Mi stressano gli incontri con persone che non vedo da tempo, soprattutto in luoghi affollati. 

Odio che a tavola mi si rivolgano domande sul personale, detesto salutare logorroici, e ne conosco purtroppo tanti. 

Le vacanze: solo il pensiero di fare le valigie mi smonta ogni progettualità, facendomi preferire un programma sull'ipotetica meta della Colò o di Angela. 

Il Natale: temo d'incontrare narcisisti che mi rivolgano la madre di tutte le domande a cazzo: "E per l'ultimo dell'anno che fate?" oppure "andate da qualche parte per Natale" che è un ovvio preludio alla becera narrazione di ciò che faranno loro, tanto descrittiva da comunicarmi anche il gate di partenza! 

Un'altra fobia: gli inviti inaspettati a matrimoni (chiaramente non di parenti e veri amici)! Scruto ogni giorno la cassetta della posta temendo di intravedere la busta ornata e dorata, presagio di un'escalation di rotture di palle! Ma anche le comunioni sotto sotto cerco di evitarle. 

Sono dannatamente asociale anche se non sembra. 

Ora capite chi state leggendo?   

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