venerdì 18 febbraio 2022

Dixit


“L’umanità è maledetta se per dare prova di coraggio si condanna eternamente a uccidere. Il coraggio oggi non è far vagare sul mondo la terribile nube della guerra. Il coraggio non è lasciare alla forza la soluzione di conflitti che la ragione può risolvere. Per voi il coraggio deve essere quello di ogni ora: è saper sopportare le prove fisiche e morali che la vita impone di continuo. Il coraggio è scegliere un mestiere, farlo bene, non disgustarsi per dettagli monotoni e fastidiosi. In qualunque mestiere bisogna esser sia pratici sia filosofi. Il coraggio è capire qual è la propria vita, precisarla, approfondirla e al tempo stesso coordinarla con la vita in generale. Il coraggio è tenere d’occhio la propria macchina per filare o per tessere in modo che nessun filo si rompa, e tuttavia prepararsi a un ordine sociale più grande e fraterno in cui la macchina sarà al servizio dei lavoratori liberati. Il coraggio è accettare le nuove condizioni che la vita propone alla scienza e all’arte, accogliere ed esplorare la complessità quasi infinita dei fatti e dei dettagli, e al tempo stesso illuminare questa realtà enorme e confusa con delle idee generali, organizzarla e sollevarla con la bellezza sacra delle forme e dei ritmi. Il coraggio è dominare i propri errori, soffrirne ma non esserne sopraffatti e continuare il proprio cammino. È andare verso l’ideale comprendendo la realtà. È agire e dedicarsi alle grandi cause senza sapere quale ricompensa riserverà al nostro sforzo l’universo, né se una ricompensa ci sarà. Il coraggio è cercare la verità e dirla, non cedere alla menzogna, non associarsi alle urla dei fanatici”. 

Jean Jaurés  (da L'Internazionale) 

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