mercoledì 9 febbraio 2022

Che sport!


Ammesso e non concesso di essere troppo abbacinato da uno sport che fa correre ventidue giocatori attorno ad una palla, mi chiedo però come sia possibile praticare una specialità di questo tipo, dove due atleti si sdraiano uno sull’altro sopra uno minuscolo slittino, per sfrecciare ad oltre cento chilometri dentro uno striminzito pertugio di ghiaccio. Il primo atleta non vede neppure la pista avendo il compagno sopra; e quest’ultimo invece passa tutta la durata della prova a pregare affinché lo slittino non si blocchi improvvisamente, per ovvie ragioni di preservation. Stanno entrambi nella posizione tipica di quando sei sdraiato in spiaggia e t’accorgi che sulla battigia sta transitando lemme lemme una delle inconfutabili attestazioni della maestosità del creato. Un’impercettibile disattenzione di uno dei due distesi, probabilmente anche una flautolenza, può spararli assieme allo slittino a sfiorare Antares, sempre con l’ansia di quello sopra che, presagendo la ricaduta, già si prefigura un proseguo di carriera nella corale papale quale migliore voce angelica!

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