venerdì 17 agosto 2018

Si, lo siamo!

Certo che siamo proprio dei coglioni, verrebbe da dirsi leggendo nel dedalo delle concessioni che lo stato, sommo coglione, ha elargito nella fattispecie ad Atlantia, vulgo famiglia Benetton! Si parte dall’anno dell’inizio delle malefatte, 1999 per mano di Messer Baffino D’Alema il quale si dimentica di istituire per la concessione autostradale, un ente statale di controllo come ad esempio Agicom fa con Telecom passata ai privati. Ma il bello deve ancora avvenire: Atlantia se mette in previsione una spesa per costruire un nuovo tratto nel giro di qualche anno, può da subito aumentare i balzelli in vista di quell’esborso. In più: coloro che eseguono i controlli sono pagati dal controllato. Gli ispettori dello stato invece, dovendo anticipare le spese per la trasferta, latitano riducendo i controlli. Inoltre: nei tratti della A7 e della A10 nel 2016 furono spesi 16 milioni in manutenzione contro i 44 decisi dal piano presentato allo stato. Dal 2008 al 2016 Autostrade in quel tratto teatro della tragedia ha investito 76 milioni contro i 280 messi a bilancio, senza che nessuno obbiettasse qualcosa. In generale Autostrade ha speso nel solo 2016, 400 milioni in meno di quelli preventivate in opere di manutenzione. In otto anni un miliardo e mezzo di investimenti in meno rispetto a quelli programmati. Nel periodo dal 2008 al 2016 a fronte di un tasso di inflazione cumulativo del 11,5% i pedaggi per i Benetton sono aumentati del 25%!!!
Ma un grande investimento i Benetton l’hanno comunque fatto, comprandosi alla faccia nostra, l’aeroporto di Nizza ed entrando nella società autostrade spagnola. Difronte a tutto ciò, come non definirsi encomiabili coglioni?

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