venerdì 3 agosto 2018

Che cos'è?



E' qualcosa di inspiegabile, che travalica intelligenze più o meno normodotate, che scavalca i classici, e a volte di comodo, ragionamenti di questo mondo, tutto rivolto ad un'apparenza quasi scomoda, tant'è la sua inefficace applicazione. 
Il tifo infatti non è per questo mondo, non si riferisce a pensieri a detta di tutti normali, quasi quasi appaiamo come degli inetti, fuori di testa, eterni bimbi dediti ad un affascinamento improvvido, per gli altri, scostumato, scomodo, deleterio. 
E invece godiamo, e tanto, nel sentirci accomunati dai colori, forse, forse, è un grave limite si, ci prendono in giro, gli indefessi soloni, quelli che uno più uno per forza deve fare due. 
Abbaciniamo, ci lasciamo travolgere dall'entusiasmo, lo sentiamo nostro il campione, anzi: il Campione che vestirà i nostri colori, la fede terrena che travalica ragionamenti, pianificazioni, progettualità e, diciamolo, serietà. 
Dentro di noi godiamo, inarrestabilmente, nel sapere che un grande, grandissimo, Campione il prossimo anno ci delizierà con i suoi tocchi magici, sì magici, e ci sperticheremo l'anima per lui, lo osanneremo, lo coccoleremo, lo innalzeremo, lo difenderemo a spada tratta. L'essenza del calcio sta proprio qui! E per nulla al mondo tradiremo colori, bandiera e, soprattutto... il Pipita! 
Sarà un limite, un'incongruenza, un deficit, una vergogna? 
Non lo so. So solo che non riesco a proferir altro se non: “Segna Gonzalo, segna!”

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