sabato 25 agosto 2018

L'esteriorità idiota



50.000.000.000 Kg
Cinquanta miliardi di chilogrammi, ogni anno, tutti gli anni, gettati via per soddisfare ciò che gli imperatori della burocrazia europea hanno stabilito, attraverso una norma, una becera norma che genericamente chiamano "standard cosmetici."

Questa notizia apparsa oggi sul Corriere, rivolta stomaco ed interiora, fa accapponare la pelle pensando, e sarei un imbecille se non lo facessi, a tutti gli esseri umani che soffrono, e a volte muoiono, per la fame. 
Ma Bruxelles, seguendo la madre di tutte le idiozie, guarda l'esteriorità anche dei prodotti agricoli, imponendo, Dio ci perdoni, di scartare quelli che non soddisfano gli occhi. 
Ed appunto fanno 50 milioni di tonnellate di scarto! 
Ma si può essere così idioti? 
La carota bitorzoluta, la patata deforme vanno mandate al macero perché non possono entrare negli scaffali dei supermercati, non essendo graziose agli occhi! 
Mumble... mumble cerco un'altra esternazione ... mi sforzo di non essere ripetitivo... no, non ci riesco... Ma vaffanculo! 
Si, d'accordo che oramai siamo completamente infatuati da una versione di bello degenerato dalle apparenze, che la beltà dell'invecchiare è oramai tabù, che corriamo, cercando riparo, trafelati verso la chirurgia estetica che finge di tamponare il progredire del tempo in noi immettendo nella società poveracci trasformati in alieni, con capelli color ruggine, labbra grondaie, siliconi con capezzoli a mo' di ciliegina, espressioni facciali carnevalesche, tiraggi di pelle inauditi, creme utili solo a chi le vende, antirughe, sopracciglia scorticate, glabro pregnante ovunque! Ma arrivare a scartare cinquanta milioni di tonnellate di buona e sana frutta e verdura, credo che sia il colmo, la tracimante sentenza di quanto questa società sia squallida ed ipocrita. 
La mela alla Biancaneve, lucida, rossa fiammante, invogliante, contiene più merda di quella bitorzoluta, deformata, spenta. Stesso discorso per carote ed affini. 
Possibile che non si comprenda che l'esteriorità nel cibo non conta un'emerita minchia? 
Ricordo sempre un esperimento fatto anni fa in un supermercato: due scaffali, uno con bottiglie di menta senza coloranti, perciò bianche, ed uno con il classico colore verde frutto di mefitici coloranti. Un cartello avvertiva l'assenza di prodotti chimici nelle bottiglie con la menta trasparente, senza l'inconfondibile colore. Ebbene, quasi la totalità dei clienti scelse il verde derivato da prodotti quasi sicuramente dannosi per fegato ed altro. 
Oltre ad evitare una simile vergogna umanitaria, un'informazione seria e coscienziosa dovrebbe iniziare un'azione culturale in grado di convincere molti di noi, mi ci metto anch'io, che i prodotti della natura sono già perfetti e belli solo per il fatto che esistano. 
Il resto è sterco di questo incredibilmente babbano mondo! 
    

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