martedì 24 gennaio 2017

Chiamiamolo articolo


Leggere l'articolo sul Foglio di oggi di tale Camillo Langone dal titolo "Leggere la seconda lettera di S.Pietro al sindaco di Bonassola" fa venir voglia di indossare scarponi da alta quota e partire alla volta della redazione di quel giornale, utile solo ad incartar le uova e a spazzarsi non essendosi riforniti di Regina alla camomilla, per lustrargli le natiche!
Un pirla di tali dimensioni dovrebbe essere l'ospite d'onore a programmi sul rallentamento evolutivo di Discovery Channel. Questo Langone scaglia roboanti badili di odio schizofrenico verso don Giulio, parroco di Bonassola, il quale, a proposito delle unioni civili, ha unicamente ricordato e trasmesso ciò che è fondante il cattolicesimo, non quello della tipologia adulterata da psicotici ansiosi di spargere odio e disprezzo verso gli altri, non quello di credenti deviati che si ritengono salvi, che godono odorare la differenziazione tra loro e gli altri, già precipitanti in Geenna, che adorano postille e codicilli, riti e latinorum, schiumando di rabbia verso chi, giustamente, dissente. Questi diversamente credenti non sanno, o fingono di dimenticare, parole soffici ma ingombranti, flebili ma pesanti, brezze mattutine ma uragani sconquassanti loro certezze e granitiche convinzioni, in realtà mefitiche. 
Allego l'articolo pensando a quanta strada occorra ancora fare per il giusto e salubre equilibrio in coscienza, autentico fondamento per una società finalmente in cammino.

 

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