lunedì 13 luglio 2015

Articolo di Furio Colombo


Il Papa marcia fra i peones di piccoli Stati incapaci di farcela a vivere e a morire, irrilevanti persino per Christine Lagarde, compone scene da Quarto Stato, dove però lui e gli ignoti presidenti estremisti, e le donne e i bambini vestiti a festa che lo accompagnano, si vede a occhio che non contano nulla.
Non so se ci avete fatto caso, ma in quegli Staterelli del Centro America visitati adesso dal Papa e in cui qualunque film o documentario ti riempie la scena di ingombranti generali, qui, nei filmati della strana e insolita visita di Papa Francesco – che parla di diritti e di eguaglianza, tra la meraviglia di tutti e il disagio dei vescovi locali –, di generali neanche l’ombra. Ma forse avrete notato anche un’altra cosa. Questi sono viaggi papali, dunque il colmo, per la celebrazione mediatica, con l’inviato commosso e l’intervistatore che ruba la battuta evangelica al Papa.

Invece questa volta tutto va in un altro modo. Questa volta la notizia-Papa arriva sesta, settima, in tutti i telegiornali, o addirittura si salta. Che succede? I media diventano laici? E no, Dio conta, e ha un potere grandissimo, lo ha nelle Commissioni cultura del nostro Parlamento, tra i Commissari europei e del Fondo monetario internazionale.

Dio c’è e prende le distanze dal Papa, che si era già messo in cattiva luce con quella frase: “Chi sono io per giudicare”? L’ingenuo Papa aveva messo in discussione Dio. Beh, non Dio personalmente, ma tutti coloro che usandolo, nella sacra missione di difenderlo, devono impedire leggi, conservare privilegi, sbarrare percorsi a chi pretenda di decidere della propria vita, e a chi vuol decidere sulla propria morte e, per esempio, devono impedire che Eluana Englaro sia affettuosamente sepolta dal padre, devono sbarrare la porta di una chiesa a Piergiorgio Welby che intendeva affermare con dignità il diritto a morire.

Credeva, il pover’uomo (insieme ai Radicali, soli difensori della sua vita e della sua morte) che quel diritto gli fosse stato dato direttamente da Dio. Invece Dio, a volte, ha le sembianze di Giovanardi, e la prova è dura, ma ti chiedono di restare sottomesso comunque.

Il più delle volte, infatti, Dio assomiglia a quel solido gruppo di vescovi e generali che, in Colombia, affidano a gruppi paramilitari anti-ribelli il sequestro delle terre, in modo che i contadini terrorizzati, fuggano senza nulla, nella povertà più abbietta con i loro bambini (quelli che non sono già stati uccisi per caso) abbandonando la poca terra che hanno, come una sorta di brutale, obbligata consegna di oro alla patria, che deve confluire nel latifondo.

Sì, ma attenzione, Dio non è soltanto in disaccordo con milioni di peones che vanno a vedere un Papa senza potere, solo perché appare fraterno. C’è anche il popolo americano, Sul dollaro c’è scritto In God we Trust (“Ci affidiamo Dio”). Ma Dio, attraverso le chiese fondamentaliste cristiane e la stessa chiesa cattolica, ordina di portare quel dollaro, e tanti altri, subito, alle compagnie di assicurazione che, essendo private, al giusto costo si occuperanno della tua salute, e sanno quali attività peccaminose non devono essere né fatte né pagate, mai. Obama invece, un presidente senza Dio (forse islamico) che assomiglia al Papa, darebbe a tutte le famiglie il diritto di decidere e di essere curate. Ma è un peccatore: pensate che accetta e sostiene il diritto delle donne a decidere della propria maternità e della procreazione assistita e, ai gay, di sposarsi fra persone dello stesso sesso, e di adottare bambini. Ma poiché il Congresso, timoroso di Dio, esitava, a quei diritti ha provveduto con sentenza definitiva la Corte Suprema americana.

Dio si allontana sdegnato, insieme ai banchieri e agli assicuratori, da questi leader incompatibili con il potere, che è anche il fondamento della religione. Pensate che da noi (per dire quanta gente rimane legata alla vera fede) a un certo punto viene avanti un corteo “in difesa della famiglia” si, davvero, in Italia, dove tutto è famiglia, a cominciare dalle dinastie politiche e dalla mafia. Tutto, tranne l’aiuto alle madri che vorrebbero asili e orari scolastici compatibili con la vita delle donne che lavorano. Questo misterioso club annuncia di avere scoperto un pericoloso infiltrato del male proprio nel mezzo delle buone famiglie e della buona scuola appena approvata e celebrata, “il gender”. Voi non lo sapete ma “il gender” sta corrompendo i vostri ragazzi, che potrebbero essere meno macho, le vostre figlie, che potrebbero decidere di non essere l’angelo del focolare. E allora mandano avanti un sindaco forse non colto ma svelto a capire i tempi, come il Brugnaro di Venezia. Va a ripulire le biblioteche da tutti i libri per bambini che parlano di “gender”. Come? lo sanno loro. Ci pensa Brugnaro.

Quanto al Papa, lasciamolo a fingere di essere san Francesco e a Obama di credersi bianco e americano, tanto loro, poveretti, passano, e le grandi istituzioni private restano. Però c’è un equivoco. Non è Dio che lo vuole. È la destra.

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