Da quell'infausto giorno dove, mascherato da facciata di democrazia (disse Sbruffy che lui ascoltava tutti e soprattutto la forza politica tra le più importanti quale era Forza Italia e che non era colpa sua se il partito continuava a riconoscere nel Condannato il suo principale rappresentante) si misero d'accordo, varie furono le ipotesi facenti parti l'accordo.
Tra le tante una sicuramente fu il cardine: continuare nell'indebolimento della tv nazionale, la RAI per far mietere successi e grana alla televisione di proprietà, Mediaset.
Da quando salì le scale, come la foto testimonia, il Pregiudicato non aveva nient'altro in mente, visto che del paese a lui importa, ed è importato nel ventennio, meno che alla Boschi della democrazia, che delle sue proprietà. Il suo unico scopo era il solito, fagocitante ed eterno: l'aumento del suo patrimonio.
Ed ecco perché, sempre secondo i canoni della Piddina Commedia il Grullo ha prima finto di voler cambiare il regolamento che dirige il comando della televisione di Stato e, in un secondo momento, ha mantenuto quello che imperversa sulla nostra democrazia, come un vampiro attorno al camion dell'Avis: la legge Gasparri.
Già il nome spiega alla perfezione il contenuto, l'orientamento, la relativa disfatta democratica.
Gasparri.
Gasparri che legifera è come un orso che all'uncinetto tenta di fare un centrino in pizzo.
Questa legge, votata da coloro che hanno creduto a Ruby nipote di Mubarak, atrofizza ogni velleità di competizione, di avanguardia tecnologica, di corretta informazione, spina dorsale per un paese democratico, quale il nostro non è.
Felice il nano per questa scelta già pianificata, felice lo sbruffone per il servigio reso che gli ritorna in potere e via aperta verso la trasformazione del nostro paese in regime.
E' proprio il caso di dirlo:
RAI, ti fanno...
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