lunedì 6 ottobre 2014

Sinodo?

Già scoprire che le edizioni paoline regalassero qualcosa, nella fattispecie la Bibbia, è parso un inconfondibile segno degli ultimi tempi! 
Che a Roma convergano da tutto il mondo Vescovi richiamati da quello di Roma per discutere di una forma d'aggregazione sociale, la famiglia, da essi stessi scartata in virtù della scelta personale vocazionale, pure.
Par di sentire cori vocianti domandarsi:"ma che ne sanno loro degli interstizi, delle pieghe profonde quotidiane, delle asperità mensili, delle discussioni improvvide, delle lune sboccianti dal tinello, delle gote arrossite irrorate dal lacrimar più o meno fluido, del fruscio di ciglia nella notte desertica, del ritrovamento di un calzino nel freezer?
Di che parlano parrebbe il giusto quesito. Di che discutono? Sanno forse cosa si provi nel vedere la faccia strana del medico dopo la visita ad un cucciolo? 
Riescono a comprendere il messaggio di sguardi, da affiatamento, che tutto comunica, spiega, traspone?
Si, nel Sinodo vi sono anche coppie, ma se avessimo misurato il valore dato ai laici in seno a Madre Ecclesia sino a poco tempo fa, a quei signori avremmo suggerito di portarsi teco una possente spugnetta per onorare l'alto incarico che i soloni di paonazzo vestiti sicuramente avrebbero loro riservato, ossia... l'affrancatura di buste di saluto.

Sino a poco tempo fa.

È tutto spiegato in questa frase, l'eccezionalità del momento.
Perché l'attuale successore di Pietro sta rimodellando i frutti, le occasioni, i propositi, le scelte, i gusti, le tattiche, i progetti della Chiesa. Sta meravigliosamente diradando i fumi d'incenso offuscanti la rotta della Barca pietrina, sparsi da chi, lo ha detto ieri Francesco, vivendo per la cupidigia non coltiva la vigna affidatagli con libertà, creatività ed operosità.  
E allora questo Sinodo? Non serve, dice Francesco, per mettere in mostra chi è più intelligente e aggiungo io, sfornatore di codicilli, nozionismi insipidi preparati con cura in alcove con alto tasso di bisso, tra un mare di vesti paonazze e tessuti tronfi e dorati, ma per coltivare e custodire meglio la vigna del Signore, che siamo noi.
Ecco quindi che tutto prende il verso giusto, i doveri ed i diritti si ordinano. A ciascuno il suo. Ma in un'ottica di fede, coloro che guidano il gregge, lontani da cupidigia ed in un'ottica di puro servizio, sono chiamati a tracciare la strada anche a chi vive la meravigliosa e miracolosa forma d'aggregazione umana chiamata famiglia.
Che meraviglia poter assistere a questo dono del Cielo! Di poter respirare assieme a questo Papa!
Tanto è grande la felicità del momento che riesco addirittura ad accettare il dono delle edizioni paoline!
Pensa te!

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