Si ricomponga, presidente
di MICHELE SERRA
Al di là di pochissimi farabutti sui social, nessuno, proprio nessuno ha “festeggiato l’assassinio di Kirk”, come dice con indegna faziosità la presidente Meloni. È una bugia grave e irresponsabile, perché a dirla non è uno dei tanti ultras del suo entourage. È la capa del governo italiano, figura dalla quale si deve pretendere, se non equilibrio, responsabilità. E profilo istituzionale.
Attizzare l’emotività delle fazioni non solo non è da statista, non è nemmeno da leader del partito di maggioranza relativa. È da militante non in grado di controllare l’emotività. Di quelli che in genere vengono richiamati all’ordine dai superiori: Meloni purtroppo non ha superiori.
La presidente del Consiglio lasci ai suoi deputatini infiammabili (ce n’è a bizzeffe: per non dire della Lega) e ai plotoni di opinionisti d’assalto che la spalleggiano il compito di organizzare la rissa. Non si inventi una sinistra che “incita all’odio”, e si rallegri piuttosto del livello tutto sommato fisiologico, quasi accettabile dell’odio politico nel nostro Paese, nemmeno lontanamente paragonabile agli anni spaventosi delle stragi fasciste e del terrorismo rosso.
L’omicidio politico in America è prassi antica, da noi per fortuna è durato solo per una triste stagione. Questo dovrebbe dire una italiana responsabile, una sedicente “patriota” che si ritrova al vertice delle istituzioni: rispettiamoci, sopportiamoci, non prendiamo esempio da un Paese nel quale c’è un’arma da fuoco per ogni demente e per ogni fanatico. Un Paese il cui presidente (questo lo aggiungiamo noi, non possiamo pretenderlo da Meloni) è il più autorevole fomentatore di odio e di disprezzo per la democrazia del Terzo Millennio. Si ricomponga, presidente Meloni. Lei ha un ruolo che significa qualcosa anche per chi non l’ha votata.
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