venerdì 9 maggio 2025

L'Amaca

 

Potere e grammatica
di MICHELE SERRA
Poche cose sono emblematiche dei tempi come la lettera di biasimo della ministra americana dell’Istruzione, Linda McMahon, al presidente di Harvard, Alan Garber. Per usare un eufemismo, la lettera è scritta male. Piena di errori, di inciampi sintattici, di imprecisioni. Circostanza che non può stupire, perché McMahon occupa quel posto senza averne alcun titolo: è una ricca impresaria del wrestling, che non è esattamente una branca della cultura.
Per dirla come va detta, McMahon è stata nominata ministro dell’Istruzione da Donald Trump per puro sfregio: per dimostrare ai “professoroni” e agli intellettuali, tutti comunisti per definizione, che chiunque può rimetterli in riga, meglio se questo chiunque è di bassa cultura: l’umiliazione sarà maggiore. Così funziona il populismo di destra, costruito sul rancore e sul complesso di inferiorità contro le élite(Harvard e Columbia lo sono quasi per statuto) di ogni ordine e grado. Tranne, ovviamente, leéliteeconomiche, che stanno alla destra come il fantino sta al suo cavallo.
Capita così che ogni sorta di demerito, o di pigrizia, o di scelta al ribasso (per esempio: scegliere di non studiare anche avendone i mezzi economici) possa essere riciclato in vittimismo, come se dedicarsi alla lotta tra omoni pettoruti piuttosto che a Ovidio, come è del tutto lecito fare, fosse il frutto della discriminazione dei professori di latino nei confronti degli appassionati del wrestling.
Questa truffa ideologica si è rivelata, fin qui, molto efficace in termini di voti; ma ha un limite oggettivo. Se metti un mediocre a comandare, prima o poi si fa scoprire. Una ministra dell’Istruzione poco istruita non passa inosservata, e forse non solo i professori di Harvard, anche qualche wrestler, si sta domandando se McMahon occupa quel posto per merito, o per oltraggio.

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