giovedì 8 maggio 2025

All'angolo

 


C'è del sacro e del storicamente ineccepibile attorno al Conclave, l'ultima forma originale di elezione su questo pianeta oramai da tempo in braccio a madama visibilità. 

Al di là della fede di ognuno, dei rapporti personali con il Rotore universale, spicca in questo frangente la futilità, il depauperamento, l'inutilità dei media mondiali, la loro eclatante pochezza difronte allo storico evento. 

Voci fetecchie passate per notizie - "sembra che vi sia all'interno uno scontro" - "potrebbero essere già a cena" - "più passa il tempo e più diventa probabile la fumata bianca! - dimenticandosi che la meditazione pre-voto di Padre Raniero Cantalamessa in genere consuma grandi quantità temporali" - dinnanzi al ritardo - ma chi glielo ha detto che fosse un ritardo, su quali basi? -, Chicco Mentana che è stato convinto che entro le 19 ci sarebbe stata la fumata, man mano che la diretta La 7 s'avvicinava all'ora del TG, gli si chiazzavano le ascelle, mentre il TG1 - TG5 avevano placidamente il riquadro in alto del comignolo, e le voci di corridoio - ma che corridoio?- assicuravano a breve l'esito del primo scrutinio, e via via altre ridanciane situazioni. 

Qualcuno si è permesso persino di criticare il metodo, sottolineando la mancanza di democrazia - ah ah ah - come se le elezioni libere negli stati auto definitisi democratici fossero simboli di libertà - guardiamo la nostra legge elettorale dove non puoi esprimere preferenze, e se anche le esprimessi il sistema fa quel caxxo che gli pare, oppure le multinazionali belliche Usa che da tempo immemore foraggiano il candidato che prima o poi gli ritornerà il maltolto scatenando le ormai celeberrime "operazioni di pace".

Il Conclave prima di tutto dice al mondo che la Storia è viva e va preservata da tutto quanto vorrebbe liquefarla in nome di quel modernismo adulterato che propone modelli merdiferi del "tutto e subito" impregnati come siamo dall'abnorme ricerca di visibilità. 

Con tutti i suoi difetti - chi non li ha? - con tutti i suoi errori storici, d'altronde le Chiavi furono affidate ad uno che in poco tempo rinnegò Colui che gliele affidò, il Conclave parla chiaro e limpido al sistema globale impegnato tutt'oggi ad affilare strategie belliche e a rifornirsi, a scapito di scelte sociali e di buon senso, di armi: il vero tesoro è racchiuso nel silenzio, nella segretezza, nella tradizione, nei cellulari spenti. 

Prosit!   

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