venerdì 1 ottobre 2021

Ritocchino



Ho dovuto vedere alcune scene de “La stanza del figlio” di Moretti per riprendermi dall’abnorme scompiscio provocatomi da questa foto! I fiori, la badante con l’abito da educanda e poi Lui, col viso riportato, dagli inarrivabili suoi maestri del tarocco photoshoppato, ai tempi della famigerata discesa in campo, infarcita dalle vomitevoli parole “l’Italia è il paese che amo” diventata la spoletta saltata per la successiva deflagrazione culturale nostrana, l’innesco della perdizione nazionale con l’arrivo sul proscenio di diversamente gnomi di sinistra, vedasi l’Ebetino su tutti. E dietro quella povera Fascina collegialmente agghindata per l’ennesimo trucco parrucco per sdoganare verso il Quirinale un pagatore di tangenti alla mafia, ci siamo tutti noi, storditi, batuffolati, scialbi, rintronati, orfani di una sana opposizione riformista, con ronf ronf Letta dedito più ai sudoku che alla lotta contro questo mondo che Al Tappone rappresenta al meglio, pregno di occulti nostalgici fascisti raggomitolati sotto le ali della rombante “io sono Giorgia.”

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