lunedì 29 marzo 2021

Otto e settantacinque

 

Di che cifra si tratta? 

Sentirete sicuramente le farmacie presentarsi come crocerossine pronte a sacrificarsi pur di sconfiggere questa maledetta pandemia, giusto? Lo stesso dicasi per i medici con studio privato, quelli per intenderci non classificati come medico di famiglia. 

Quindi ha vinto la solidarietà? Manco per idea: per i farmacisti e per quella tipologia di medici, la tariffa per ogni iniezione di vaccino sarà di 8,75 euro cadauna. 

Facciamo due conti: i medici che andranno nella farmacia dovranno garantire 96 iniezioni al giorno dietro compenso di 4200 euro al mese. Mettiamo che il medico ne faccia 100 al giorno: 8,75x100= 875 euro pro die alla farmacia. Vogliamo stare nello stretto? (e non sarà così visto madama ingordigia) Facciamo 20 giorni al mese: 875x20= 17.500, tolti i 4200 al medico, rimangono alle crocerossine premurose oltre 10.000 euro al mese, senza considerare che alcune potrebbero raddoppiare, triplicare i punti di vaccinazioni. 

Insomma, il Covid per molti è un grossissimo affare. Volete che elenchi le categorie che sommessamente lo benedicono? (scherzo naturalmente, anzi: me lo auguro!)

Supermercati - Farmacie - Centri abilitati a fare i tamponi - chi vende i tamponi - chi fornisce mascherine e oggettistica antivirale varia - le pompe funebri. 

Sarò comunista dentro, e se anche lo fossi non sarebbe che un vanto. Ma quanto mi piacerebbe vivere in un luogo ove gran parte di quell'elenco appartenesse allo Stato! 

In special modo tutto quanto ha a che fare con la salute, checché ne dica Yoghi, è e dovrà rimanere pubblica. Pubblica. Pubblica!

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