lunedì 5 ottobre 2020

Visione distorta


Il dito, il dito! Abbiamo per l’ennesima volta guardato il dito, compiangendoci per l’alta ingegneria mostrata, per la tecnica all’avanguardia, il progetto ardimentoso di fermare il mare e la sua marea. Tutti ad applaudire le paratie innalzate del Mose e l’acqua alta trasformata in flebile pozzanghera, a mostrare al mondo di che siamo capaci. Il dito appunto. Perché dietro all’impresa si cela l’obbrobrio della corruttela, delle laide mani di tutti coloro che hanno infangato la bellezza della nazione, spartendosi denari senza alcun ritegno, senza alcuna dignità. Sei miliardi è costato il Mose, alcuni ritengono che la percentuale d’incremento a favore degli innumerevoli Ali Babà abbia sfiorato il 10%, altri si spingono oltre. I vari Galan che silenziosi pullulano intorno a noi, gettano discredito sulla sapiente tecnologia, sull’invidiabile ingegno ereditato in queste lande dagli antichi padri. Essenziale quindi non soffermarci solo sul dito, visto che la vera bellezza risiede solo ove non ristagni il malaffare, la spartizione, il becero consociativismo.

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