sabato 17 ottobre 2020

L'Amaca e il Cazzaro

 

Covid, governo ladro
di Michele Serra
A un certo punto, da un angolo del telegiornale, sbuca fuori il Salvini, con la consueta aria mezzo incazzata mezzo spiccia di chi ha lasciato il furgone in doppia fila e non ha tempo da perdere, e dice: vorrei proprio sapere che cosa ha fatto il governo, in tutti questi mesi, per combattere la pandemia.
Che cosa abbia fatto il governo non lo sa bene neanche lui (il governo). Diciamo che ha trafficato tra papiri, comitati e ceri votivi cercando, come tutti, soprattutto di darsi un contegno. Ma che cosa abbia fatto il Salvini, contro la pandemia, è invece notorio. Ha vivacemente parteggiato per l’assembramento, lo struscio, il selfie con bacetto, il video con balletto, le mobilitazioni di fresconi e frescone con la mascherina sotto la pappagorgia che strillavano «basta con le misure liberticide». È stato uno dei leader minori (i maggiori sono Trump, Bolsonaro e Johnson prima di cadere vittime del termometro) di quel fronte mondiale, puerile e menefreghista, che ritiene poco dignitoso controllare i propri vapori corporali, e affronta il Covid a viso aperto e con un largo sorriso di sfida, da veri maschi (comprese le maschie di complemento).
Che gliene importa, dunque, al Salvini, di “che cosa ha fatto il governo per contenere la pandemia”, visto che lui ha fatto di tutto per non contenerla?
Negazionisti e sminuitori hanno perduto il diritto di lamentarsi del contagio.
Liberissimi di alitarsi in faccia, meno liberi di dare poi la colpa al governo se il contagio risale.

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