domenica 11 ottobre 2020

La nuova idolatria


Ho navigato sotto mentite spoglie in  molti profili legati ad un personaggio famoso, in questo caso Maggie Civantos, la bellissima attrice spagnola di Vis a Vis, e debbo dire che sono rimasto alquanto impressionato dal tenore idolatrico riscontrato, nel senso che per ogni foto che ella posta, vi è una moltitudine di cuori infiammati ed infranti al punto da considerarla, ognuno per sé, proprietà privata. 
Ho chattato con qualcuna di loro, in prevalenza infatti sono ragazze, visto che l’iconografia vorrebbe Maggie omosessuale per via delle scene hot di Vis a Vis. Ho notato un incredibile e smanioso affetto verso la dea in questione, un’acrimonia scellerata allor quando incuneavo il dubbio che a parer mio - mi sono presentato con un profilo di studentessa universitaria - Maggie stia facendo coppia fissa con il fotografo Remy. Apriti cielo! Alcune mi hanno subissato di insulti, d’incapacità intellettuale, altre mi hanno invitato ad uscire dal sito e così via. Alla domanda “ma come fai a stordirti in questo modo per una persona che probabilmente non incontrerai mai?” ho ricevuto risposte raggelanti tipo “non ci posso far niente! Lei è la mia vita, il mio tutto!” 
Ho avuto sentore che l’attrice giochi molto su questo aspetto di vita privata, sul mistero ruotante attorno ai suoi gusti, e credo che lo manterrà per non perdere like gustosamente redditizi. Infine ci sono, e sono i più rocciosi, i gestori dei siti che ruotano attorno al personaggio, i quali sacrificano ore della giornata per mantenerlo costantemente aggiornato. Ho personalmente accertato che tra una pubblicazione di una foto su Instagram dal profilo ufficiale di Maggie a quello di un sua/suo fan trascorrano non più di due minuti, provare per credere. 
Che dire? Ci sono molti divi in circolazione che hanno pletore di adulanti e questo rammarica un po’ non tanto per il lavoro sommerso profuso, se la pagina accumulasse molte presenze potrebbe addirittura portare ad un guadagno economico sostanzioso; ciò che più impressiona è il toccare con mano una divinizzazione, alla Vitello d’oro per intenderci, arrecante probabilmente nel tempo problemi socio psicologici, difficoltà a relazionarsi con il prossimo. Velatamente, in ogni dialogo intrapreso, alla base di tutto ho notato, ahimè, un comun denominatore, quasi un marchio di fabbrica, una caratteristica tracimante disagio, malinconia, possibilmente da estirpare prima che arrechi ulteriori danni: si proprio lei, madame Solitudine.

Nessun commento:

Posta un commento